Essere single: scelta o ripiego?
Coppia e amore

Essere single: scelta o ripiego?

Nella vita di oggi quello che conta davvero non è essere da soli o accoppiati, ma vivere felici nei propri panni, quindi anche senza un partner fisso

Un tempo si chiamavano scapoli o zitelle e l’aggettivo che nell’immaginario maggiormente si accostava alla loro condizione era “solo”, cioè una persona che è sola e che quindi “necessariamente” soffre della mancanza di un legame stabile con un partner. Oggi e ormai da diverso tempo, si chiamano single e gli aggettivi che gli si accostano non richiamano di certo il concetto di solitudine: libero, indipendente, autonomo... Oggi la condizione di single, spesso evoca uno stato quasi di privilegio, di leggerezza, di possibilità di vera realizzazione. Se da un lato questa non può essere una verità assoluta, poiché ci sono tante persone che si realizzano realmente attraverso lo stare in coppia, dall’altro, in effetti, tra chi fin da giovane decide di non legarsi e chi approda a questo orientamento un po’ più maturo, sono sempre di più le persone che scelgono in modo sereno e consapevole di impostare da single la propria vita.

Sentirsi sicuri…con se stessi!
Invece di mettere al centro della propria vita una relazione di coppia, il single di oggi mette al centro una fitta rete di rapporti, intessuta sia di persona che attraverso Internet. Il centro della sua vita è quindi sempre la relazione, ma vissuta in modo ampio e sempre cangiante, con un ricambio continuo di volti e di esperienze, nel quale si dà molta importanza all’amicizia, unica relazione che si vorrebbe stabile. Forse è un mondo di amicizie a volte fin troppo ricco e non di rado superficiale, come dimostra chi arriva a centinaia di “amici” su Facebook, ma resta il fatto che non sono in oggi a sentirsi più in equilibrio così che non in coppia. Alcuni si sentono più sicuri, meno in balia degli umori dell’altro, altri si sentono più liberi, meno vincolati dalle necessità che l’essere in coppia richiede.

Una scelta…antistress?
Di certo l’aumento dei “single per scelta” è una risposta concreta di adattamento a una vita che, tra pressioni sociali e lavorative, rende sempre più difficile vivere le proprie esigenze e i propri desideri. Se è vero che è aumentato lo stress medio del quotidiano, è aumentato nel frattempo anche il livello medio di consapevolezza. La vita “dedicata” a famiglia. e lavoro, un tempo modello dominante, deve oggi fare i conti con il bisogno di “dedizione a se stessi”, cioè di dare spazio a istanze individuali di realizzazione e di appagamento che un tempo erano meno sentite. Per chi vuole avere tempo per sé, per leggere e approfondire, per sperimentare e muoversi liberamente, in qualsiasi ambito (culturale, psicologico, sessuale, professionale, sportivo, spirituale, amicale), essere single può garantire una condizione che sono in molti a definire ideale. Essere single per scelta diventa così la soluzione – provvisoria oppure no - di vissuti anche molto diversi tra loro.

Restare flessibil
Certo c’è poi chi vi giunge perché stanco di delusioni di coppia o perché persegue una carriera che lo appaga, ma non consente impegni sentimentali stabili. C’è chi proprio non ha voglia di impegnarsi per capire e farsi capire in un dialogo quotidiano con il partner e sente di aver bisogno di una libertà assoluta senza vincoli, magari perché ne ha avuti troppi con la famiglia di origine o ha semplicemente capito che per lui ora va bene così. Quel che conta è essere in sintonia con se stessi, trovarsi nella vita che fa per sé e non, come in tanti si lamentano di fare, in una vita estranea. Per ognuno di noi c’è uno stile di vita che ci fa sentire “a casa” e che ci mette nella condizione migliore per affrontare le cose di ogni giorno. Raggiungere questa chiarezza è un passo fondamentale verso la felicità, ma per farlo bisogna riuscire a liberarsi dai condizionamenti che giungono da più parti (aspettative genitoriali, modelli culturali, spinte sociali) e legittimare la propria scelta. Ciò vale ovviamente in entrambe le direzioni, cioè nell’essere single o nell’essere in coppia. Una scelta che non dovrebbe mai tradursi in rigidità, ma nella capacità di cambiare qualora essa non corrisponda più, in modo significativo, alle esigenze dell’anima.

Se è la tua strada, difendila!

Parla chiaro
Un vero single è leale e non finge di essere disponibile per un legame sentimentale stabile. Non illude, ma al contrario mette in chiaro il suo intento di restare libero. Negli incontri, ancor più se il partner del momento si mostra già coinvolto affettivamente, meglio non usare “parole grosse” che lo inducano a sognare una storia ufficiale e un futuro insieme.

Non farne un’inutile crociata
Vivi il tuo essere single senza esibirlo a ogni occasione. Evita di fare continui paragoni con la vita, che ritieni grama, di chi sceglie o insegue un legame affettivo stabile. In particolare, quando una persona è in crisi di coppia, non spingerla a fare la tua stessa scelta, che magari non le appartiene. Lascia che segua la sua strada, mentre tu segui la tua.

Accetta di poter cambiare idea
Essere single non significa fissarsi rigidamente in un modo di vivere che non può più cambiare. La vita è mutevole, come la nostra psiche, e riserva sorprese. Se un giorno dovesse avvenire un incontro che suscita in te intensi desideri di coppia, non opporti. Sii coerente con i bisogni della tua anima che ora ha voglia di amare ed essere amata, e ama.

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