Rabbia repressa: scopri cos'è, quali sono le cause, i sintomi per capire se trattieni questa emozione e le soluzioni efficaci per esprimerla in modo sano
La rabbia è un’emozione primaria cruciale per la nostra sopravvivenza e il nostro adattamento all’ambiente. Si tratta di una potente reazione di autodifesa che ci consente di reagire a possibili minacce e ostacoli, aiutandoci a mantenere un rapporto equilibrato sia con noi stessi che con le persone con cui ci interfacciamo, specialmente se ostili o prevaricanti. Al contrario di quanto spesso si crede, non esistono emozioni negative o sbagliate: ognuna svolge un ruolo vitale per la nostra salute psicofisica.
Tuttavia, ogni emozione può risultare problematica se non viene espressa in modo adeguato. Questo vale soprattutto per la rabbia: se repressa, può causare nel tempo diversi sintomi psicosomatici, poiché l’attivazione fisiologica rimane e compromette l’equilibrio dell’organismo. La rabbia non espressa, inoltre, può impattare significativamente sulla psiche e sulle relazioni interpersonali.
È fondamentale quindi comprendere i sintomi, le cause e i rischi della rabbia repressa, così come adottare strategie efficaci per manifestarla e gestirla: solo così possiamo riconquistare serenità e pace interiore. Vediamo insieme come affrontare questa emozione.
Indice dell'articolo
La rabbia repressa, in psicologia, corrisponde a uno stato di frustrazione, ostilità o aggressività che viene trattenuto invece di essere espresso in modo sano. Quando una persona reprime la propria rabbia, evita di affrontare i propri vissuti emotivi o di comunicarli, spesso per timore di conflitti o di essere giudicata. Questo comportamento può favorire lo sviluppo di stress, ansia e disturbi somatici, poiché l’emozione rimane bloccata e non trova un modo per manifestarsi e svolgere la sua funzione protettiva. Riconoscere di aver accumulato rabbia interiore è fondamentale per evitare sfoghi eccessivi di collera verso il partner o danneggiare il proprio benessere fisico e mentale.
È possibile riconoscere la rabbia repressa attraverso i seguenti sintomi psicologici.
Per quanto riguarda le manifestazioni fisiche, possiamo menzionare i seguenti sintomi.
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Di seguito le principali cause profonde della rabbia.
La rabbia repressa può avere impatti negativi sia sul corpo che sulla mente, con sintomi psicosomatici da non sottovalutare.
Questi sintomi sono un segnale della nostra condizione di salute. Emozioni, stress e tensioni accumulate e taciute possono ripercuotersi a livello psicosomatico perché non trovano altra soluzione per essere “viste” dalla persona e quindi affrontate nel modo migliore.
In alcuni casi, può essere necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato, che sappia rintracciare le motivazioni profonde legate alla rabbia repressa e aiutare così la persona a sviluppare un rapporto consapevole con il proprio mondo interiore e trarre soddisfazione dalle proprie attività e relazioni.
Non dobbiamo temere di provare rabbia, perché questa emozione - così come tutte le altre - è centrale per la nostra salute. Manifestare nel modo giusto la collera, per esempio, può comunicare agli altri che non tolleriamo il loro comportamento, spingendoli a modificarlo; oppure ci può motivare a mettere in discussione le situazioni che valutiamo ingiuste.
La rabbia è l’emozione che più di tutte si cala nell’azione, nel movimento, smuovendo l’energia aggressiva (che se non espressa, come visto sopra, si ripercuote sull’organismo) e aumentando il flusso di sangue ai muscoli. Ma, proprio per questo motivo, può spingerci a reazioni impulsive e distruttive, oppure indurci a reprimerla, nascondere l’impetuosità dei sentimenti che sentiamo e cercare di mandarli via. In entrambi i casi, la rabbia non gestita causa sofferenza e limita l’espressione del nostro potenziale.
Impara, invece, ad ascoltare la tua rabbia, offrendole la massima attenzione quando si presenta. Prenditi del tempo e agisci solo successivamente, sulla base delle informazioni, delle sensazioni e delle intuizioni che ti avrà fornito. La collera, del resto, può essere molto efficace per aiutarci a comprendere quello che dovremmo fare o non fare più, per ritrovare la serenità di fare quello che è più in linea con il nostro modo di essere.
Per poter canalizzare la rabbia correttamente e ascoltare il suo messaggio, per prima cosa occorre riconoscerla mentre sta per arrivare (prima che sia troppo tardi e sfoci in attacchi d’ira o venga negata).
Prova allora a riflettere sui segnali con cui il tuo corpo ti avverte che inizi a sentirti in collera. Per esempio, qualcuno sente avvampare le guance, accelerare il battito cardiaco, aumentare la sudorazione. Altri ancora potrebbero percepire una sensazione di calore, di fuoco, nel petto o agitazione motoria. Imparare a distinguere i primi sintomi della rabbia, che spesso si manifesta a livello corporeo prima che mentale, è essenziale per contattare questa emozione e trasformarla in una risorsa, evitando di sfogarla in modo impulsivo e dannoso, oppure di reprimerla con un finto assenso, facendo finta di nulla.
In sintesi, ecco come fare.
Quando ti senti arrabbiato, prenditi un momento per concentrarti sul tuo respiro, senza fare nient’altro. Inspira ed espira profondamente, facendo sempre attenzione all’aria che entra e all’aria che esce. Tieni gli occhi chiusi per connetterti meglio con la tua interiorità e con quello che stai provando in questo momento. Lascia la rabbia lì dov’è e semplicemente osserva come influisce sulla tua respirazione, magari alternandola, rendendola più agitata, più veloce…
Dopo qualche minuto, prova a visualizzare il respiro che stai emettendo: prova a immaginare cosa custodisce. Come è fatto, che consistenza ha, quali immagini, simboli, quali colori, quali sensazioni evoca?
Dai, poi, concretezza a questi contenuti, disegnandoli sulla carta, oppure dipingendoli o facendone un racconto. Può essere un modo efficace e creativo per esternare ciò che senti.
Questo semplice esercizio ti permette di accogliere l’emozione senza agire impulsivamente e ritrovare calma e lucidità di pensiero.
Infine, ricorda anche di dedicare del tempo a te stesso: hobby, pratiche ricreative, passeggiate nella natura, viaggi, sport e tecniche rilassanti come la meditazione possono aiutarti ad avvicinarti al tuo mondo interiore, promuovendo un benessere a lungo termine e una migliore regolazione delle emozioni.