In apparenza paura e l’ansia sembrano volerti chiudere in difesa, in realtà sono il simbolo di tutta l'energia creativa che non stai utilizzando
Ci scrive una giovane amica, Francesca: “Ho 19 anni e vivo con i miei genitori. Loro sono un po’ all’antica, ma gli voglio bene, anche se devo rispettare certe regole, come non uscire la sera, anche se oramai sono maggiorenne. Avrei voglia di fare tante cose e vivere esperienze, ma loro sono contrari, credono che sia presto e forse hanno ragione. Da qualche tempo mi succede però, quando sono lontana da casa per studiare o per altri motivi, di essere assalita da forti paure e ansie. Mi capita in particolare quando sono in luoghi chiusi. L’ansia sale, mi pare di soffocare, mi fa molta paura. È un problema perché così finirò per limitare ancora di più le mie uscite da casa”.
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L’ansia, specie se non ha una causa immediatamente identificabile, è un’emozione che mette a dura prova. Stiamo facendo le nostre normali attività quando all’improvviso prorompe in noi una fastidiosa sensazione che stia per capitare qualcosa di brutto. A volte l’ansia prende la forma della paura di morire, altre volte siamo assaliti da un generico terrore di essere in balia di forze misteriose e ostili, di non essere padroni della nostra vita, di non potercela fare da soli. In altri casi si ha la sensazione che qualcosa di pericoloso incomba sulla nostra esistenza. Infine, si può presentare anche un’acuta ansia “senza oggetto”: pura tensione, uno stato di allerta senza nessun’altra sfumatura.
Fin qui quel che appare, è l'aspetto superficiale dell'ansia e delle paure. Ma il lato più vero di queste sensazioni è quello che sta sotto: dietro le sue sgradevoli manifestazioni, quest'ansia è in realtà una delle più forti pulsioni vitali di cui siamo dotati, uno dei segnali che maggiormente esprime la voglia di vivere, di creare, di esprimersi con pienezza che stiamo reprimendo. Attraverso di essa, il cervello si fa carico di scuoterci alla radice per segnalarci che stiamo escludendo dalla nostra vita una parte essenziale di noi stessi, qualcosa che evidentemente non si può sopprimere senza ricadute: creatività, sessualità, sentimenti, libertà, desideri, modi di essere.
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L’atmosfera di pericolo incombente è lì per dirci che vivere senza questa parte è pericoloso e può condurci, oltre all'ansia, anche alla depressione. Questo è quel che sta succedendo alla nostra lettrice: Francesca ha 19 anni, è una brava ragazza, vuol bene ai suoi genitori, ma per non farli soffrire sta rinunciando a costruire la sua vita. Ecco così che le paure e le ansie, energie antiche e profonde, si affacciano alla sua coscienza, indossando maschere spaventose. Le stanno dicendo: “attenta a non perdere la cosa più preziosa, te stessa”.
Cosa può fare quindi Francesca per attenuare l’ansia indotta in realtà dalla sua profonda voglia di vivere? Cominciare a pensare che, proprio nei momenti in cui è più spaventata, qualcosa da dentro lei, un’energia nascosta e preziosa sta sorgendo e lo fa per aiutarla, anche se ha le parvenze di un avversario. È l'energia dell'autenticità, dell'unicità che la vuole dirigere verso nuove dimensioni dell’esistenza e per questo deve accoglierla, farle spazio quando arriva, abbandonarsi alle sensazioni senza timore, cedevole. Nello stesso tempo, ogni giorno, occorre cominciare a chiedersi cosa le piaccia davvero, quali sono le cose che l'accendono, i suoi interessi, dove sono le sue vere passioni. Ansia e paura arrivano proprio quando non si sta esprimendo la propria personalità e il modo migliore per superarle non è combatterle, ma accettarle: ascoltate, avranno modo di svolgere la loro funzione e quindi, di andarsene.
Chi soffre d’ansia spesso non mette in atto quelle scelte che, una volta individuate, potrebbero farlo star bene perché rimane ancorato agli aspetti superficiali, ai sintomi del disturbo. Per questo occorre andare oltre, alla ricerca del senso dei disturbi. Non c'è alternativa se si vuole stare bene e liberarsi dell'ansia: è necessario tirare fuori un po’ di coraggio e fare i passi necessari, esprimendo liberamente ma con fermezza le proprie necessità. Francesca deve parlare a papà e mamma di quel che prova, altrimenti ansie e paure continueranno a tormentarla. Evolvere e crescere non significa avere sempre rapporti armonici e idilliaci con i nostri genitori: anzi, è proprio grazie a un confronto franco e sincero che una persona può finalmente iniziare a percorrere la propria strada, verso l'autonomia, la libertà e il benessere.