La maturità è l’età migliore per vivere pienamente le tante sfaccettature della nostra personalità, che erroneamente chiamiamo contraddizioni: ecco come fare
Vi parlo del nuovo numero di Riza AntiAge e per farlo mi soffermo sul racconto di una lettrice.
“Mio marito da tempo ha un’amante. La cosa mi è nota e abbastanza indifferente. Tempo fa ho conosciuto un altro uomo con cui è scoppiata una grande passione. L’ho vissuta interamente ma quando lui mi ha chiesto di lasciare il mio compagno per lui gli ho detto di no, sorprendendomi di me stessa. Perché ho rinunciato ad andare a vivere con lui per rimanere in un matrimonio senza sussulti? In verità, non mi sono pentita della mia scelta.”
Ho ascoltato molte storie simili nella mia professione e la mia risposta al quesito della lettrice è la seguente. La maturità è il momento della vita dove possono coesistere al meglio i tanti volti della nostra personalità: c’è la donna passionale e c’è quella a cui va bene anche un rapporto matrimoniale pacato e senza impeto. Dobbiamo imparare ad accettare ogni indicazione che viene dall'inconscio, dal profondo, come una guida preziosa. Se l'anima non vuole che tu stravolga la tua esistenza, perché farlo?
La passione spesso non è fatta per durare, alcune consuetudini, alcune abitudini sì e nell'età matura abbiamo bisogno anche di questo. Ecco perché non c’è nulla di sbagliato nella scelta di questa donna di non andare a vivere con il partner appassionato: nella sua esistenza c'è spazio per questo ma anche per quel che vive col marito. Non si tratta di cambiare vita per forza: per stare bene basta riconoscere che siamo contemporaneamente esseri passionali e abitudinari, caldi e freddi, avventurosi e prudenti. E che la nostra vita va bene così. Buona lettura!
Riza AntiAge è disponibile sia in formato cartaceo che digitale.