VIDEO 8 marzo: perché festeggiamo

Nessuno come le donne sa che l’anima ha una sola patria, il viaggio: nei dolori e nei grandi mutamenti conoscono il segreto per superare le avversità e riprendere il cammino

Le donne, che oggi voglio celebrare con questo video, sono le signore delle immagini e della cura: chiudendo gli occhi, in pochi istanti, creano nuovi modi di stare in campo e, senza sforzo, sanno contattare le energie antiche e primordiali che sono in grado di condurci verso la nostra unicità. Ho ricevuto una commovente email da una paziente che ha perduto il marito:

Se lei sapesse quante litigate abbiamo fatto! Ma oggi, quando vado al cimitero, metto i fiori, parlo con lui, gli racconto dei nostri figli che ormai sono grandi, dico le cose che non vanno bene e mi sembra che ci sia un’altra donna rispetto a quella che litigava con lui quando era in casa. Mi sembra che ci sia una donna che consola, che lo consola. Se non vado al cimitero almeno 3 o 4 volte alla settimana, mi manca qualcosa.

Le donne di una certa età hanno spesso imparato a vivere superando tantissimi dolori: figli che se ne sono andati, mariti che hanno tradito e sono scomparsi. Hanno imparato e insegnano che la vita è tutto ciò che c’è, che "l'anima ha una sola patria: il viaggio". È difficile spiegare a un uomo, se non ha incontrato il femminile che c’è in lui, che siamo sempre in viaggio.

La donna è una continua fioritura

Perché si regalano fiori alle donne? Perché le donne sono gli occhi che guardano il mondo e i fiori sono gli occhi della natura. In un fiore c’è tutta la forma del femminile che si esprime; quando regali un fiore a una donna, lei sta fiorendo insieme ai fiori. La donna è una continua fioritura: fiorisce agli albori quando gioca con le bambole, fiorisce ai primi trucchi, fiorisce quando è capace di amare, di desiderare, fiorisce nella maturità, fiorisce come regina della casa. E le single? Molte donne single mi scrivono: “Lei parla poco di noi single, forse perché non abbiamo avuto la maternità?” No: le sacerdotesse delle antichità, anche nel più alto erotismo, sono single. Single significa che la maternità non è avvenuta come oggetto, non ci sono i figli reali, ma la maternità è uno stato interiore, di autoproduzione di sé stessa. Una donna è la madre di sé stessa, ma anche è la madre di tutti coloro che le sono vicini.

Immagini, il latte della psiche

Non è mai l’uomo che può rendere felice la donna, perché la donna si auto-allatta: single, o madre, ricordati sempre che tu ti stai allattando. Ma cosa allatta di più le donne, la loro psiche? Le immagini, le fantasie. Per gli uomini la sessualità è un gioco di erezione: sale, scende e tramonta. Per le donne, no. Per le donne, eros è il regno delle immagini, della fantasia, che la realtà non può contenere o che contiene soltanto attraverso le immagini. La donna è simbolo di un’incessante metamorfosi, come ciclo prima e poi nella menopausa, il divenire della donna che matura. E quando c’è un dolore, le donne estraggono quella capacità di accudire senza dire niente.

L'uomo violento ha perso la sua femminilità

Nella terrificante violenza che vediamo sulle donne, la cosa che più mi dà fastidio, che mi sconvolge, è vedere uomini che hanno perduto la loro femminilità e sono stati cresciuti nell’idea che la forza, il machismo, il dominio siano l’unica potenzialità dell’essere maschile. Un uomo deve giorno dopo giorno coltivare la femminilità che c’è in lui. Se no, cosa accade? Che quando una donna dice “addio”, lui constata per la prima volta che il femminile è sparito e scatta quella rabbia distruttiva di cui purtroppo leggiamo e sentiamo dai telegiornali. Il futuro dell’uomo sarà l’uomo che riconosce strada facendo la propria femminilità. Allora si forma quella completezza, che è la radice del divenire.

No al femminile urlante

Negli ultimi tempi si è formata l’idea che urlando, gridando, insultando, stiamo in qualche modo liberando il femminile delle catene, in cui il pensiero maschile (maschilismo) l’ha rinchiuso. Ma il femminile ha i suoi codici e ha tanti volti ed è molto pericoloso avere un volto solo: un volto sempre arrabbiato, duro, aggressivo, che vede l’occasione dell’insulto soltanto come unica modalità di essere. L’insulto può scappare, ma non può essere una presenza permanente dentro della psiche, né maschile né femminile. Tutte le volte che dentro il mio sguardo l’odio scende in campo e permane arriva anche il fastidio, il disagio, perché vivere nell’odio crea un’auto sabotaggio. Quando mi vedo odiante, automaticamente mi sto odiando. Questo pensiero è presente nei più grandi studiosi dell’anima. Tutte le battaglie delle donne sono battaglie giuste. Ma il regalo che le donne possono fare agli uomini è questa capacità di curarli, regalando quella energia sognante, dove il desiderio assume tante forme, dove la certezza è legata al mutamento. Buon 8 marzo, tanti auguri di cuore a tutte le donne.

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