Come affronti una "crisi"?

Neghi e metti la testa sotto la sabbia

Vivere tranquilli senza problemi e senza stravolgimenti: questo è il tuo obiettivo. Il tran tran sarà anche noioso ma almeno è rassicurante, niente brutte sorprese a cui far fronte, né imprevisti che ti costringono a cambiare rotta, a mettere in discussione i tuoi punti fermi. Ma per quanto tu possa fare, anche nella tua vita ogni tanto arriva una scossa, si profila l'ombra terribile della crisi. Tutti i cambiamenti che tu non cerchi, e sono la maggior parte, attivano in te una certa resistenza, il tuo meccanismo di difesa di fronte alle difficoltà è la negazione: minimizzi, fingi che nulla sia accaduto, ti crei le tue giustificazioni, e cerchi di andare avanti conservando quanto più è possibile la normalità. Peccato che questa strategia non funzioni granché. A forza di schivare gli ostacoli, inoltre, ti impedisci di crescere.

Allenati ad affrontare le piccole difficoltà quotidiane, ad accogliere il cambiamento si impara!

Ti arrabbi e ti lamenti

Si ai cambiamenti ma a patto che sia tu a decidere come e quando; quello che invece non sopporti è che sia la vita a prendersi l'iniziativa di andare in direzioni che non avevi contemplato. Quando questo accade la frustrazione è la reazione più immediata. Ti senti impotente e "scavalcato" dagli eventi che non rispettano i tuoi tempi o la tua volontà. È in questi momenti che il tuo senso di controllo rivela i suoi limiti. Si possono fare calcoli e piani ma la realtà è sempre pronta smentirli. Le tue crisi rischiano di trascinarsi a lungo proprio perché non le accetti, rifiuti la sofferenza che ti possono dare. E dopo la fase di ribellione, arriva lo scoramento, la frustrazione si trasforma in un atteggiamento passivo e rassegnato.

Non opporti agli eventi, impara ad accogliere tutto ciò che non avevi previsto o sfugge al tuo controllo. Le esperienze gli aiuteranno crescere.

Le affronti senza scappare

Difficile che tu non ti accorga che qualcosa non va, prima ancora di capire esattamente di cosa si tratta, lo intuisci. Talvolta i campanelli d'allarme sono una fastidiosa insonnia, un'ansia insolita oppure la fame nervosa. Quando l'inquietudine si affaccia, affini i sensi, ti affidi all'intuito e ti metti in ascolto della tua voce interiore, pronto a captare anche i segnali che provengono dall'esterno. Quando occorre sai rimescolare le carte e porti le domande giuste. Spesso ci vuole un po' di tempo perché tu prenda una decisione o ti risolva ad agire. Quando ti senti confuso istintivamente ti fermi e accogli il travaglio che ti aspetta. Gli atteggiamenti vittimistici non fanno per te, tu non cerchi alibi, semmai ti assumi più responsabilità di quelle che ti competono. Grazie alla tua saggezza non trascini situazioni ambigue o carichi pendenti. Dopo la tempesta arriva sempre il sereno. E tu questo l'hai già imparato.