Il potere dell'immaginazione pulisce la mente

Specialmente in certi momenti è importante fare spazio a qualcosa di  sconosciuto che “vive” dentro di noi e che ci aiuta a liberarci delle tossine del passato

Cosa vuol dire ripulire la mente? Vuol dire incominciare a pensare, a immaginare, a fantasticare che sia qualcosa d’altro dentro di sé. Accanto a quello che già conosci c’è dell’altro. Che cosa vuol dire c’è dell’altro? Che io non sono i miei ricordi, io non sono le mie paure, non sono le mie tristezze, non sono le mie intenzioni, non sono il progetto che ho in mente. Sono altro. Quando ho in mente che ci può essere dell’altro allora posso cominciare a guardare le cose come se ci fosse una presenza sconosciuta dentro di me…

Sei molto diverso da quello che credi di essere

C’è un esercizio abbastanza semplice, che potete fare con voi stessi: immaginare prima di dormire, mentre andate a letto, di avere dentro di voi, nel buio della mente che si sta addormentando, un uovo. L’uovo è molto caro agli alchimisti, studiosi dell’anima e del mondo interno… non devo tanto pensare cosa sarà di me ma lasciar fare all’uovo. Il cervello assomiglia moltissimo all’uovo, come se dentro di noi ci fosse un tuorlo che partorisce il pulcino. Ecco, ogni giorno noi stiamo per partorire il pulcino che non vediamo perché siamo sempre presi da questa mente identificata dai modelli. Recitiamo personaggi consolidati: “io sono il papà, io sono la mamma, io sono il bambino”. Il 99% di noi ha acquisito una mentalità infantile e cerca sempre le cose da bambino.

I modelli mentali sono il primo nemico

Ripulire la mente vuol dire guardare quanto le cose non vengano spontaneamente e quanto non accadano le cose che desideriamo. Quando non accadono le cose che desideriamo spesso è perché noi resistiamo. Assumiamo un atteggiamento mentale che è esattamente agli antipodi, al contrario, come se remassimo contro mentre desideriamo la cosa che vogliamo.  Bisogna smettere di dare la colpa agli altri: gli altri non c’entrano niente. Bisogna smetterla di credere che il tuo successo, i tuoi risultati dipendano dall’esterno. Bisogna smetterla di credere che la crisi ci impedisca di volare. Quello che ci impedisce di farlo è questa mente che è inquinata da modelli mentali che sono il nostro vero nemico.

Vale a dire che appena so una cosa devo immediatamente raccontarla ad un amico, vale a dire che non vedo l’ora di lamentarmi, vale a dire che ho bisogno del parere dei genitori, vale a dire che non esco di casa….Perché l’uovo che c’è in te possa funzionare, bisogna che tu ti affidi completamente al destino che c’è dentro di te. I cinesi che come gli alchimisti erano altrettanto conoscitori dell’anima, dicevano che il saggio, senza intenzione, va alla meta. L’uovo fa il pulcino senza alcuna intenzione: lo fa perché lo sa fare, perché lo deve fare e lo fa. Noi dobbiamo imparare a ragionare in questo modo. I miei ricordi sono il passato.I miei pensieri non mi aiuteranno, nessuno mi può aiutare. Quando la mente comincia ad essere libera da ogni identità, allora il cervello produce l’immagine del tuo destino.

La doppia mente

È come se noi avessimo due menti: la mente che riconosciamo di noi, quella che abbiamo acquisito dall’esterno, che abbiamo imparato dai genitori e che è una mente infantile, che ripete sempre le stesse cose, che vuole aggrapparsi a quelle poche cose che sa. Poi c’è una mente più profonda: per capirla basta osservare i semi che in primavera si trasformano in fiori: ripulire la mente significa fiorire. La fioritura avviene quanto più tu cominci a pensare che dentro di te c’è dell’altro. I bambini che adorano la magia sanno che c’è dell’altro. L’altro giorno una signora mi raccontava che i suoi bambini sulla giostra ci vanno per ore ed ore fino a sfinirsi, perché entrano completamente nell’atmosfera del gioco.

Ecco, io voglio sfinirmi nei miei interessi e ognuno di noi ha un vero interesse. Se volete fare un progetto per la primavera, un fioretto come usavano gli antichi, fate così:  “Mi tolgo qualcosa, mi tolgo le caramelle, mi tolgo il cioccolatino”. Non in senso religioso, ma  energetico. Mi tolgo qualcosa perché magari va sullo sfondo un attaccamento e quindi nasce un’energia nuova. Gli antichi digiunavano con questa idea: digiuno in quanto l’energia vecchia se ne va, l’energia nuova rinasce. Quindi ecco l’uovo sul comodino, l’uovo prima di dormire, l’uovo della notte. C’è un uovo che provvede a te, che sta creando te. Ma per vederlo bisogna che la smetti di essere quello che conosci.

Aprirsi al nuovo, sempre!

Bisogna cercare costantemente tragitti nuovi, percorsi nuovi, e farsi ogni giorno questa domanda: ognuno di noi ha un vero, unico, speciale interesse. Il mio interesse. Magari il rapporto con la compagna è finito perché sembra che lei non mi ami più. No, è finito perché io non ho trovato il mio vero interesse. Si, abbiamo molti interessi nella vita, molte passioni ma c’è un unico vero grande interesse. Quando esercita un vero grande interesse è veramente entrato nel gioco della vita, tutto verrà da se. Una volta si era abituati a dire ai figli “fai un lavoro sicuro, vai in banca, vai in un’azienda solida così tutta la vita sarai a posto”. Quello non era essere a posto, quello era morire di abitudini.

Essere a posto significa rischiare ogni giorno, sapere che i pericoli possono venire da un momento all’altro; ma sapere che c’è altro da te, differente da te: gli antichi l’avrebbero chiamata Atena, una signora sconosciuta che ti abita, la stessa che fa schiudere il pulcino e trasforma il tuorlo in un elemento vivo.Per sapere il tuo vero interesse lo scopri in modo molto semplice: ciò che fai per il tuo vero interesse ti viene facile. Magari lavori 13 ore al giorno, magari guadagni anche poco, ma ti accorgi che sei a casa tua perché mentre eserciti il tuo vero interesse sei nell’azione nitida. Noi siamo noi stessi solo quando facciamo azioni di questo genere.

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