Se il nostro "sentire" prevale sempre sul "sapere", rischiamo di vivere in modo irrazionale: anche l'emotività va integrata, come tutte le risorse interiori
Agire d’istinto, vivere sempre d’impulso, farsi guidare dal sentimento. Sono tutti modi di essere basati su istanze e motivazioni emotive e istintuali. Un bagaglio di comportamenti che ognuno può mettere in atto in alcuni momenti della vita come “opzioni” adatte a una particolare situazione, ma che non dovrebbero costituire l’unico e solo timone dell’esistenza quotidiana.
La chiave di tutto è sempre la consapevolezza
Questo è proprio ciò che accade ai cosiddetti irrazionali, persone che in quasi tutto ciò che fanno privilegiano un approccio che esclude a priori la logica e, appunto, la razionalità. Riservare un posto adeguato all’istinto dovrebbe essere il frutto di quella consapevolezza di sé che nasce dall’osservazione priva di giudizio verso i propri sentimenti, e non la semplice coazione a ripetere, l’incapacità di riconoscere le proprie istanze emotive. In queste persone, il “sentire” prevale sempre sul “capire”, e diventa il solo criterio di analisi della realtà, dalla quale si sganciano senza rendersene davvero conto e senza comprendere i motivi delle numerose frustrazioni e fallimenti, in ogni ambito. Così, quando discutono, l’argomentazione è pervasa di sentimentalismi, di ragionamenti emotivi, oppure si fonda su sensazioni e intuizioni personali vissute come totalmente oggettive. In alcuni casi compare anche quello che, in psicopatologia, si chiama “pensiero magico”, cioè il considerare possibile ciò che non lo è e il vivere come reali delle suggestioni “da sesto senso”.
Gli irrazionali a oltranza non concretizzano mai
Possono essere persone dotate di notevole magnetismo, perché lo scarso filtro mentale li pone più in contatto con l’interiorità, la fantasia, la creatività e l’immaginazione. E dunque relazionarsi con loro è all’inizio molto stimolante. Ma è nel tempo che si percepisce il limite dell’incapacità di utilizzare la razionalità come strumento per gestire e modulare questi aspetti profondi e fascinosi. Nella vita individuale spesso gli irrazionali non riescono a concretizzare in modo costante i loro talenti e nella vita sentimentale o amicale non riescono a creare una relazione stabile nel tempo perché gli impulsi emotivi disturbano di continuo il rapporto. Sono dunque avvantaggiati nel creare e nell’iniziare, ma non nel gestire e nel concludere. Ciò non significa che la razionalità debba essere predominante - anzi, non è proprio auspicabile - ma che cuore e ragione, coscienza e inconscio, istinto e calcolo devono essere compresenti nella nostra vita in modo armonico e integrato. Saper vivere gli opposti non solo protegge la salute ma fa anche accadere le cose più adatte a noi, perché ci dispone in armonia con la nostra vera natura.
I "vantaggi" dell'irrazionalità…
- Marcia in più nelle attività creative e negli studi letterari
- Carisma, fascino, impatto iniziale, magnetismo
- Capacità di empatia e di seduzione
- Spinta a osare l’insperabile, con più possibilità di raggiungerlo
- Maggiore spettro di emozioni vivibili
…e i suoi limiti
- Difficoltà a capire i problemi nei quali sono emotivamente coinvolti
- Blocco di fronte a questioni pratiche o burocratiche
- Maggior fatica negli studi medici e scientifici e nelle professioni ripetitive
- Influenzabilità da parte di elementi e persone esterni
- Difficoltà nelle discussioni: eccesso di emotività o assenza di argomenti logici
Cosa fare se ti accorgi di essere così
Non identificarti col tuo personaggio
C’è chi collega all’irrazionalità qualità artistiche, genialità, empatia, originalità e “qualcosa in più”, e alla razionalità assenza di vitalità, grigiore, freddezza. Ma la realtà non è divisa e l’Irrazionale è un personaggio parziale e infelice. Mantieni l’esubero di istinto ed emozioni, ma offrigli l’aiuto “tecnico” della tua ragione, che c’è e vuole essere usata.
Incontra le gioie della razionalità...
Prendi un libro di Storia dell’Arte ricco di immagini. Sfoglialo e impara a distinguere le opere in cui prevale l’espressività istintiva (ad esempio le tele di Velasquez) da quelle a espressività razionale (ad esempio le geometrie di Piero della Francesca). Se dopo un po’ riuscirai a godere di entrambe le visioni, vuol dire che il cervello sta integrando le sue funzioni.
…Ma prendi atto anche dei suoi svantaggi
Se vedi che la tua irrazionalità è troppo dominante, che non accetta interventi di tipo mentale e che ti crea seri problemi, per alcune scelte importanti affidati al confronto con una persona più razionale, ovviamente leale e disinteressata. Può essere chiunque ma certo una figura neutra come quella di uno psicoterapeuta potrebbe essere la più indicata.