La prima impressione è davvero importante?
L'aiuto pratico

La prima impressione è davvero importante?

Capire “a pelle” chi si ha di fronte è una qualità molto utile da  non trasformare in una trappola, perché in alcuni casi l’intuito può venire ingannato…

"La prima impressione è quella che conta" dicono alcuni. "L’inizio è ingannevole: la verità viene fuori col tempo" sostengono altri. Si tratta di due “scuole di pensiero” opposte, all’una o all’altra delle quali molti aderiscono in modo acritico. Come sempre un atteggiamento unilaterale porta lontano dalla realtà. Non v’è dubbio che le sensazioni immediate che abbiamo quando incontriamo qualcuno per la prima volta siano importanti, perché non sono ancora influenzate dai giudizi che inevitabilmente si creano in seguito. In quei momenti possiamo cogliere al volo un tratto dominante della personalità, una forte zona d’ombra, una capacità empatica o un assetto difensivo. Attraverso elementi che agiscono in modo subliminale (e quindi inconscio), possiamo avere una sensazione dell’essenza di chi abbiamo di fronte.

Il vero nemico è il pregiudizio

Quegli istanti non ci dicono “tutto” ma possono farci intuire qualcosa di importante di quel tutto, sia esso una verità o una finzione, visto che anche la finzione è sempre autobiografica, cioè racconta qualcosa di chi finge. Al contempo però è innegabile che basarsi totalmente su questa prima impressione significa trasformarla all’istante in un pregiudizio che d’ora in avanti ci impedirà di vedere e di acquisire altri elementi di conoscenza, oltre al fatto che essa potrebbe essere influenzata dallo stato d’animo del momento e dalle nostre proiezioni psichiche inconsce. A volte accade che la prima impressione si riveli totalmente opposta a ciò che la persona mostra di sé nel tempo. Altre volte, se passa ancora un po’ di tempo, riaffiora qualcosa di quanto visto all’inizio. E infine è anche possibile cogliere una continua alternanza degli aspetti della personalità. Si rende quindi necessario non identificarsi in una singola modalità di conoscenza, che assolutizzi o ignori la prima impressione, ma sviluppare la capacità di integrare nel tempo le sensazioni e le informazioni che ci giungono, senza voler chiudere per forza la complessità dell’altro in un’immagine statica e parziale.  

Se ignori la prima impressione…

- Ti esponi troppo a chi tenta di manipolarti.

- Perdi tempo con chi non ti è affine.

Se ti basi solo sull’inizio

- Blocchi una conoscenza più approfondita della persona.

- Ti relazioni solo sulla base di simpatie e antipatie.

Usare il fiuto senza finire fuori pista

La prima impressione può essere assai incompleta. Magari la persona stava fingendo molto bene, o al contrario in quel momento era a disagio per questioni personali. Perciò non trasformare quell’intuizione in un giudizio definitivo, che poi diventerà inevitabilmente un pregiudizio.

Non attendere al varco

L’intuizione iniziale va dunque utilizzata con un po’ di buon senso. Non cercare a tutti i costi, se il rapporto continua, la conferma di quello che hai intuito la prima volta, ma se le conferme (positive o negative) arrivano spontanee, è inutile respingerle: avevi visto giusto e ora puoi velocemente regolarti di conseguenza.

 

 

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