Uscire dalla depressione: si può!
Depressione

Uscire dalla depressione: si può!

L'umor nero non arriva per rovinarti la vita ma per farti rinascere: quando te ne accorgi, uscire dalla depressione è possibile, come è successo a Monica e Tiziana

Come uscire dalla depressione

Quando per troppo tempo siamo calati in ruoli in cui non possiamo esprimerci, la gioia di vivere si spegne. Ecco allora arrivare la depressione, il cui scopo è farci sospendere la rigidità dei vecchi schemi mentali nei quali troppo spesso finiamo ingabbiati. Proprio così: ladepressione viene a trovarci, contrariamente a quanto pensiamo di solito, proprio per allontanarci dalla prigione esistenziale nella quale abbiamo costretto il nostro campo di azione. La tristezza ci costringe a fermarci e a guardarci dentro per riagganciare il filo che ci lega alla nostra unicità. I blocchi, il senso di inadeguatezza e le paure sono il risultato di etichette che a lungo andare indossiamo per abitudine.

Uscire dalla depressione: testimonianze di successo

Se riusciamo a uscire dai personaggi sofferenti che ci siamo cuciti addosso, si apre un mondo di nuove opportunità e di benessere. In questo articolo presentiamo brevemente le storie di due donne che sono riuscite a spogliarsi dai vecchi panni di vittime sacrificali capaci solo di immolarsi per gli altri, e hanno saputo infilarsi nuove vesti di persone libere e autonome e grazie a questo semplice gesto sono rinate. La depressione era venuta a bussare alla porta, stava già elaborando il lutto di un vecchio personaggio che doveva morire. A piccoli passi e chiudendo le porte al passato, Monica e Tiziana hanno saputo intraprendere un percorso differente che le ha portate a riscoprire una nuova fiducia e la consapevolezza di poter contare sulla forza delle proprie gambe.

Per anni mi sono sacrificata, oggi sono me stessa

“Ho dedicato un’intera vita alla mia famiglia e in cambio cosa ho ricevuto? Doveri e frustrazioni. A sessant’anni mi sembrava di non avere mai fatto niente per me e così per andare avanti ho iniziato a prendere delle pillole antidepressive: almeno quelle mi spegnevano il cervello. Poi mi sono accorta che così non poteva funzionare, una voce interiore mi diceva che stavo sbagliando e dovevo lasciare andare il passato. Un giorno non ce l’ho fatta più e di fronte a una pigna di panni da stirare ho preso la macchina e ho iniziato a girare senza meta e ho assaporato fino in fondo la libertà. Sono stata così bene che da allora quando mi senti in prigione prendo la macchina e vado, senza altro scopo se non andare. Da li, la svolta: ho iniziato ad ascoltare i miei bisogni e a dedicare più tempo a me stessa. Il risultato? Uscire dalla depressione senza farmaci è possibile!

Ero sottomessa, ora so cosa voglio

“Il mio ex marito me ne ha fatte passare di tutti i colori e io che ero giovane e fragile con una bimba piccola, mi sono ammalata di depressione. I miei pensieri andavano sempre a quello che era successo e mi domandavo ogni giorno: perché proprio a me? Sono andata avanti così per anni. Grazie a una psicoterapia ho capito che era tutto un inganno della mia mente. Siamo noi che riportiamo in campo il passato ogni giorno con i pensieri sbagliati, come se prima di ricominciare si debba aggiustare per forza ciò che è successo. No, il passato è passato, non si aggiusta, occorre chiuderlo! Così l’ho finita con i lamenti e ho iniziato a stupirmi per le cose di ogni giorno e a provare piacere per tutto ciò che di nuovo la vita mi offriva. Piano piano è emersa in me una nuova voglia di vivere. E ho imparato a dire no a tutte quelle situazioni che mi riportavano indietro e sto finalmente bene!”

Vaga senza meta e superi il passato che non passa

Ecco un esercizio utilissimo: ogni giorno prova passeggiare senza meta in modo da farti orientare dalle sensazioni del momento e puntando l’attenzione sui piccoli dettagli del paesaggio che ti circonda. Cerca di percepire la presenza del tuo corpo, di essere presentieal movimento che fai. Passo dopo passo osservaanche i più piccoli dettagli, metti da parte le aspettative facendoti stupire dalle “stranezze” e dalle cose insolite che potresti incontrare. Questo semplice esercizio serve per distrarti dai soliti ruoli e aprire l’orizzonte ad altre vie, più in sintonia con la tua autorealizzazione.

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