Dipendenza da un partner del passato: così ne esci
Coppia e amore

Dipendenza da un partner del passato: così ne esci

Se l’insicurezza ti spinge a cercare conferme da parte di figure che ritieni ammirevoli, rischi la dipendenza anche da un amore finito: ecco come liberarti

La storia di Marika sembra rientrare perfettamente nel copione appena descritto: dopo aver vissuto un rapporto con un uomo molto più grande e già impegnato, che l’ha fatta sentire speciale, lui è sparito e lei è crollata. Lo definisce un uomo unico, stimolante e affascinante e soprattutto laureato mentre lei sente di non riuscire a realizzarsi non potendo frequentare l’università come vorrebbe. La dipendenza da lui è acuita dal fatto che Marika sembra vivere come un handicap il fatto di avere solo 26 anni e di essere tanto distante da lui, quarantenne di successo, con una carriera avviata e una moglie sposata appena 20 giorni prima di incontrarla ma che – a sentire lui– non gli faceva più provare i brividi che solo Marika, dopo anni di letargo, era riuscita a suscitare. Eppure, dopo un anno di rapporto, lui ha cominciato a latitare, dicendo che lei doveva vivere la propria giovinezza in maniera spensierata, uscire con gli amici, fare le ore piccole, divertirsi... Quindi scompare, lasciando Marika disperata e convinta che non vivrà mai più un amore così grande. Eppure il suo dolore sembra legato più alla dipendenza da quest'uomo che alla fine del rapporto in sé. Le attenzioni ricevute da un uomo tanto speciale le avevano permesso di sentirsi importante, oscurando per un attimo le sue profonde insicurezze, mentre ora emergono in modo evidente i problemi di autostima e dipendenza.

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Chi dice di non meritarti, non ti vuole

Marika sostiene che i ragazzi della sua età non le interessino: “Se non sono in giacca e cravatta neppure li guardo”, afferma. Allo stesso modo, non le interessa fare lo ore piccole o passare le serate tra pub e discoteche, tanto che non esce quasi più, senza rendersi conto che così facendo non solo fa aumentare la dipendenza da una persona che ormai non c'è più, ma le fa perdere di vista un altro aspetto del problema, il fatto che il suo amante non ha deciso di lasciarla per questioni di coscienza ma per ragioni ben più comuni e prevedibili. L’impressione è che quest'uomo, a pochi giorni di distanza dal matrimonio - evento che segna un passaggio decisivo tra un prima e un dopo, tra centratura egocentrica e tempo dell’impegno - abbia cercato nella loro storia una tardiva occasione di svago all’insegna della spensieratezza. Purtroppo le parole “non è giusto... non posso farti questo...non te lo meriti...non ti merito” nascondono sempre il tentativo di uscire da un rapporto senza subire il peso della scelta compiuta o le recriminazioni che il partner potrebbe opporre davanti a una rottura. Chi ti ama veramente, semplicemente non ti lascia, mai. Cosa ancor più importante: quello di cui forse Marika si era innamorata non era tanto la persona in sé ma la possibilità che lui le dava di sentirsi importante e desiderata, come se questo potesse compensare le sue insicurezze esistenziali. In realtà, la relazione con un uomo "arrivato" le ha consentito di vivere solo di luce riflessa: non accorgersene ha scatenato in lei la dipendenza che ora la fa stare così male.

Solo tu puoi superare la dipendenza affettiva

Spesso si ha la tendenza a far dipendere la propria autostima dal conseguimento di certi traguardi: ad esempio, la laurea che Marika rimpiange o la carriera che invidia all’amante, ritendendosi implicitamente inferiore a lui e costruendo in tal modo le basi della propria dipendenza e della sofferenza conseguente. Marika ha solo 26 anni: chi le vieta di laurearsi, se davvero lo desidera? Inoltre, il suo atteggiamento di sufficienza nei confronti dei coetanei sembra un trucco per non arrendersi al fatto che lui l'abbia lasciata. Per uscire dall'immobilismo nel quale ora vive dovrebbe imparare a valorizzarsi maggiormente, facendo leva proprio sulla sua gioventù, con tutto l’entusiasmo, le occasioni e le scoperte che questa le potrebbe riservare invece che viverla come un handicap insormontabile. Ci sarà tempo per crescere e diventare qualcuno, se è questo che desidera, ma ora è importante che cominci a chiedersi che cosa le interessa, la stimola o le si addice maggiormente, valorizzando i suoi talenti e le sue qualità (età compresa) piuttosto che sovrastimare traguardi stereotipati che poco hanno a che vedere con le sue caratteristiche e la sua unicità.

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