Incontri in chat: perché spesso deludono
Coppia e amore

Incontri in chat: perché spesso deludono

La ricerca dell'amore oggi corre anche sulla rete ma gli incontri in chat lasciano tante volte l'amaro in bocca, perché manca il vero protagonista: il corpo

Arrivano spesso in redazione e mail di lettrici deluse per non essere riuscite a trasformare i loro incontri in chat in qualcosa di "reale". In genere, il copione segue queste tappe: ci si conosce, ci si “capisce”, ci si ritrova a chattare con frequenza crescente ma quando lei propone di incontrarsi davvero lui rifiuta, nicchia, scappa, evitando di trasporre su un piano reale la conoscenza esclusivamente virtuale. Si direbbe che a voler approfondire queste relazioni siano solo le donne, e in molti casi è proprio così. Attraverso gli incontri in chat, Il gentil sesso spera comunque di trovare la persona giusta con cui avviare una relazione amorosa, mentre gli uomini sembrano più interessati al flirt fine a se stesso, cioè agli aspetti ludici e alle compensazioni narcisistiche che certe relazioni garantiscono senza comportare impegno o responsabilità. Quand’anche siano aperti a trasformare gli incontri in chat in appuntamenti veri e propri, spesso lo fanno per il sesso e nulla più. Giusto o sbagliato che sia, sono proprio loro i più consapevoli di quanto fatui e illusori siano spesso gli incontri in chat, tanto da limitarsi a godere delle opportunità che i nuovi mezzi di comunicazione riservano senza montarsi la testa a priori o fasciarsela a posteriori. Le donne, al contrario, si ritrovano a sognare o a sperare nell’impossibile per poi, a cose fatte, restare amareggiate senza capire che la magia dell'amore non si alimenta di sole parole, o di quelle immagini che ci si scambia ma che di una persona narrano, inevitabilmente, solo la superficie. 

Negli incontri in chat non c'è abbastanza magia

Il vero amore si nutre di odori, di sguardi, di sapori, di gesti, di atmosfere che sfuggono al controllo razionale di chi pure ne avverte il fascino. I protagonisti si ritrovano travolti da una sorta di magia che cambia il loro sguardo sul mondo, "vittime" di un incantesimo che li proietta immancabilmente dentro una nuova dimensione, spesso inaccessibile agli estranei e conosciuta solo a loro. Non sono le parole, i ragionamenti razionali o le più fervide elucubrazioni a scatenare l’amore ma qualcosa di sottile e assai più impercettibile, una "chiamata dell’anima" che tocca corde antiche alle quali la mente non può accedere. L’eros, del resto, è un’energia vitale che nasce nel profondo e si alimenta in larga parte di impressioni e sensazioni. La logica, al contrario, compresa quella di chi frequenta gli incontri in chat, è figlia della mente, del pensiero razionale, di giudizi e astrazioni elaborate secondo codici e criteri che appartengono alla cultura e alla coscienza di chi li inventa. Innamorarsi via chat è possibile, per tanto, solo a metà. Si tratta di innamoramenti del cervello, non dell’anima, che non possono regalare la magia che tante donne si augurano di trovare. Così, gli incontri chat finiscono presto per rivelarsi la brutta copia di qualcosa che in realtà loro stesse si precludono scegliendo di trincerarsi dietro uno schermo al posto di che uscire e vivere davvero.

Troppe difese ci indeboliscono

Non si può negare che i progressi nel campo dell’informatica e i nuovi mezzi di comunicazione di massa abbiano incrementato e agevolato enormemente le possibilità di entrare in contatto con altre persone e sviluppare così una rete di amicizie impensabile fino a pochi decenni orsono: da questo nascono gli incontri in chat. Bisogna però registrare anche i rischi legati alla natura dei nuovi media: l'uscita dal mondo reale a fronte di una realtà virtuale sempre più pervasiva. Bisogna quindi distinguere tra persone la cui presenza in rete sia solo occasionale o comunque parziale e chi "vive" esclusivamente o prevalentemente in rete. Chi sceglie di seguire questa strada (molti fra quelli che frequentano siti di incontri in chat) finisce per isolarsi in un mondo altro perdendo progressivamente la capacità di incontrare i propri simili sul terreno della vita vera. Tante volte, all’origine di un comportamento simile vi è una profonda timidezza che spinge le persone a trincerarsi dietro uno schermo per evitare di esporsi al giudizio altrui. Si tratta di una forma di difesa controproducente che, alla lunga, non farà altro che ingigantire proprio quelle insicurezze. Del resto, se non mi metto mai in gioco, se perdo la capacità di confrontarmi con l’esterno e, in questo modo, l’occasione di essere visto e riconosciuto anche dagli altri, finirò per non sapere più chi sono e cosa voglio. Per quanto gli incontri in chat possono sembrare intriganti, non c’è via che possa sostituire il calore di un abbraccio, l‘empatia dentro uno sguardo, il piacere tutto umano di condividere un sorriso, persino la fatica di confliggere o gridare: cosa sarebbe altrimenti la nostra vita?

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