Stai alla larga dall'uomo ideale

“Da anni, troppi, sono legata a un uomo irraggiungibile. È un uomo e di successo, dal carattere difficile, tormentato, con cui ho però un’intesa unica, che lui stesso ammette, anche se questo non basta a fargli scegliere me come compagna. Io cerco di interessarmi ad altri uomini, di alcuni credo di innamorarmi, ma quando la relazione si fa più stretta mollo la presa perché sento di appartenere solo a lui. Ci vediamo di rado, ma ogni volta il copione si ripete: io che mi abbandono a lui senza condizioni e lui che abbandona me, per correre incontro al suo nuovo progetto, dietro cui c’è sempre una nuova donna. Mi detesto per non riuscire a liberarmi di questa possessione, ma così è: gli anni passano e io resto incastrata in un sogno che so irrealizzabile, ma davanti al quale ogni altra realtà sbiadisce, come fosse solo un ripiego”.

Se è un amore sano te lo dice il corpo

Un sogno impossibile che diventa incubo

Quella che avete appena letto è la lettera di una donna che ci narra la sua storia, simile a quella che vivono molte altre. La letteratura e la leggenda del resto abbondano di figure che incarnano l’archetipo ovvero il simbolo dell’Amante Fantasma: è l’amante immaginario che esercita un fascino talmente assoluto da far sbiadire al suo confronto qualsiasi uomo reale. Con lui si crede di vivere la magia di un’unione sublime, mentre sulla terra stanno gli altri, amanti comuni e mortali, coi quali non vale la pena di spendersi. Tante donne s’incagliano questo scoglio, innamorandosi perdutamente dell’uomo impossibile e speciale: con lui intrattengono una relazione esclusiva e quasi a senso unico perché, anche se latitante e sfuggente, l’amante fantasma qualche apparizione la fa: giusto per dare una vaga rispondenza a tanta dedizione e fugare il dubbio di esser solo una creatura di fantasia. Così si comporta l’Olandese Volante, protagonista di un’antica leggenda tradotta in opera da Wagner: per un maleficio è condannato a navigare senza sosta e riposo, col permesso di approdare a riva solo una volta ogni sette anni. E a terra lo aspetta Senta, la giovane donna che, incantata dalla sua storia, l’ha idealizzato al punto da non riuscire ad amare altri che lui. Come prevede il melodramma, l’amore culminerà nella morte di entrambi, stretti in un ultimo abbraccio in fondo al mare.

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L’errore romantico che puoi correggere

Visto però che nella vita reale esistono possibilità di sviluppo differenti, a morire dentro di noi deve essere soltanto il Fantasma, quell’ideale di amante gemello che, invece di facilitarci l’accesso alla nostra anima, grazie al potere di cui lo investiamo ne diventa il carceriere, concedendoci qualche incursione ogni tanto, a suo piacimento. Brutta bestia il romanticismo, che confonde le carte facendo passare per intensità di sentimento la disperazione, per amore incondizionato l’idealizzazione, per ineluttabilità la cocciutaggine! Perché la funzione sana dell’Amante Fantasma non è trascinarci a fondo con lui, ma accenderci d’attenzione sulla nostra creatività interiore, così da conseguire la capacità di esprimerla nella nostra vita. Quello che fa l’artista con la sua Musa: ne onora il mistero traducendola in opera. Occorre che la nostra amica lettrice faccia lo stesso e che come lei si comportino le donne cui capita di vivere esperienze simili. Usare il Fantasma come l’essere misterioso che attira nei segreti della propria anima; vivere la sua irraggiungibilità come la distanza di sicurezza necessaria per fare anche della propria vita qualcosa d’importante, per riempirla di significato. In questo modo la realtà, altri uomini compresi, non più oscurata dall’immagine incombente dell’amante impossibile, prenderà di nuovo colore.