Panico: arriva quando un ruolo t'imprigiona
Attacchi di panico

Panico: arriva quando un ruolo t'imprigiona

Gli attacchi di panico esplodono quando reciti un solo personaggio e perdi di vista ogni altro aspetto di te: il disturbo vuole solo equilibrarti...

Ci scrive Vittoria, una giovane lettrice di Riza Psicosomatica: “Sono mamma a tempo pieno da quasi 3 anni e da allora ho iniziato a soffrire di ansia e panico. Qualche giorno fa sono andata con mio marito e il nostro bambino a vedere una sfilata di carnevale. Ero un po' preoccupata perché sapevo che mi stavo mettendo in una situazione “a rischio”, con tanta gente, confusione, rumore.  Sicuramente avremmo parcheggiato lontano e quindi sarei stata distante dal mio “rifugio” o da una “via di fuga”. Però me la sentivo di andare o comunque provarci. Ci siamo avviati a piedi e più mi allontanavo dall’auto, più mi sentivo agitata. È successo tutto molto velocemente: prima mi sono tranquillizzata perché tutto sommato non eravamo così lontani dalla macchina ma un attimo dopo, all’improvviso, è cambiato tutto.

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Ho visto arrivare un'auto medica: nella mia testa una voce ha detto “qualcuno è stato male” e quello è bastato per mandarmi nel panico totale. Non sapevo se sedermi o scappare, mi sono sentita svenire: è stata una sensazione bruttissima, forte e improvvisa come un lampo. Sono orgogliosa di me stessa perché fino a qualche mese fa non mi sarebbe neanche passato per la mente di andare in un posto del genere ma sono spaventata per la mia reazione, per quella sensazione improvvisa di malore e panico. Sono una persona molto impressionabile, ho paura delle malattie, che possa succedere qualcosa a me o ai miei cari e mi agito se devo andare dal medico e soprattutto dal pediatra. Non mi fido di me stessa e delle mie reazioni, ho paura a uscire da sola o a trovarmi in situazioni dove non ci sono “vie di fuga”...

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Il panico cerca sempre di dirti qualcosa…

La nascita di un figlio rappresenta un evento di assoluta rilevanza nella vita emotiva di ogni donna. Gioia e gratificazione sono le sensazioni comunemente vissute dalla madre in seguito al lieto evento ma non sono le uniche che possono avere un impatto sul suo stato emotivo. Spesso si possono presentare sentimenti contrastanti come tristezza, inadeguatezza, irritabilità, ansia e veri e propri attacchi di panico, che stanno accompagnando Vittoria in questi ultimi anni della sua vita. Ma cosa vuole dirle il panico? Questo disagio è direttamente legato alla maternità e non a caso è comparso proprio dopo la nascita del figlio; è arrivato per tirarle via la maschera e farla uscire dal ruolo totale, assoluto di mamma in cui si è calata. Da quando è nato il suo bambino, Vittoria vive in una sorta di asfissia e il suo corpo non sta facendo altro che indicarle un'uscita possibile da questa situazione. Non a caso, Vittoria afferma di aver sempre bisogno di una "via di fuga"... 

Con il panico, l’anima sabota il perfezionismo

Le madri di oggi, senza accorgersene hanno spesso un'idea perfezionistica del loro ruolo e Vittoria ne è un esempio: si fanno meno figli, le future mamme sono sempre più avanti con l’età e conseguentemente i bambini sono "programmati"”, fin troppo... Questo fa concentrare maggiori attenzioni sui piccoli e rende le madri insicure. Ma una cosa è certa: l’anima detesta il perfezionismo. Quella che Vittoria crede sia una via di fuga dal panico, in realtà non è che una scappatoia da questa situazione asfissiante: è arrivata a non fidarsi di sé stessa perché ogni cosa entra in conflitto con il suo ruolo di mamma.

Il panico dimostra che Vittoria, avrebbe un desiderio (inespresso) di vita "fuori", un bisogno di uscire dai panni di madre totale e impeccabile che si è calata addosso. La paura delle malattie di cui parla è un fatto normale, chiunque ce l’ha, ma nel caso di Vittoria, questo tratto è diventato ipertrofico: è una persona eccessivamente insicura e ha la costante paura che qualcosa non funzioni, come evidenzia la sua agitazione nell’andare dal medico o dal pediatra. Solo togliendosi la maschera di mamma perfetta che lei stessa ha deciso di indossare, Vittoria riuscirà a ritrovare la serenità e il panico diventerà un ricordo.

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