Come lo aiuto a staccarsi da me?
Vita in famiglia

Come lo aiuto a staccarsi da me?

Se la sua ansia da separazione compare appena la mamma si allontana, non serve allarmarsi ma adottare le giuste “contromisure” per aiutarlo: ecco quali

Imparare a separarsi dal proprio piccolo in maniera serena e corretta è importante perché - soprattutto dai sei mesi, in poi il bimbo vive un momento difficile e complesso che può generare quella che è stata definita dagli esperti “ansia da separazione”. Fino a quel periodo il piccolo non si vede come un individuo a sé, ma si percepisce come un tutt’uno con la propria mamma. Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista inglese, si è occupato a lungo di questo passaggio di crescita e sostiene che quando finalmente il piccolo comprende che la mamma è un essere diverso e separato da lui teme di poterla perdere per sempre. I bambini non possiedono il senso del tempo e se una cosa non si vede, per loro, significa che non c’è più. Ecco perché quando ci si allontana da loro possono provare tormento e disperazione anche fino al primo anno di età. Niente di grave, è del tutto nella norma e la mamma non ha ragione di preoccuparsi.

Una normale tappa della sua crescita
Solo dopo i due anni, i piccoli sono in grado di acquisire e mantenere un’immagine interna della mamma che li aiuta ad avere la consapevolezza che anche se la loro figura di riferimento non è lì con loro presto ritornerà. In un periodo successivo, sono tante le mamme che si spaventano perché vedono il proprio bimbo, fino ad allora sempre socievole e ben disposto a farsi prendere in braccio dagli altri, improvvisamente piangere e spaventarsi quando gli si avvicinano persone sconosciute. In realtà, non sta manifestando una difficoltà, anzi, è il segnale che è in grado di riconoscere e distinguere i volti familiari da quelli estranei.

Le mosse giuste per aiutarlo

Serve una mente libera: allontaniamoci dal nostro bimbo profondamente convinte che stiamo svolgendo il nostro compito nel modo migliore per offrirgli una base solida dalla quale partire per le sue esplorazioni, essenziale per la sua autonomia.

I bambini sono il nostro specchio: ecco perché è importante cercare di controllare le nostre emozioni, e reazioni, in modo da evitare di sovraccaricarli di sensazioni e impressioni difficili da gestire.

Usiamo tempo che serve: ad esempio, quando arriva la babysitter giochiamo qualche minuto tutti insieme: il nostro piccolo si sentirà più rassicurato e prenderà confidenza con la tata.

Non scappiamo: salutiamo sempre il bambino quando ci stiamo allontanando, senza sgattaiolare via di nascosto. Per lui potrebbe essere più difficile gestire la scoperta improvvisa che la mamma è sparita. Possiamo sempre lasciargli una copertina o un fazzoletto per sentire il nostro odore e tranquillizzarsi.

Sorridere ed essere affettuosi: lui sentirà che va tutto bene e che anche l’eventuale pianto sarà accolto senza ulteriori angosce.

Accogliamo ciò che manifesta: rispettiamo e accettiamo le reazioni, senza minimizzare o sdrammatizzare ciò che il bambino prova: è controproducente.

Nessuna esitazione: cerchiamo, se possibile, di non avere esitazioni né titubanze: una volta pronte andiamo via, senza tornare indietro.

Il rituale della tranquillità
I bambini sono abitudinari e sapere cosa accadrà li calma e li rasserena. Inventiamo un modo speciale, unico, solo nostro di salutarci: una canzone, la sigla del loro cartone animato preferito da ascoltare, una formula magica sono perfette. In questo modo, sarà più facile superare un momento così delicato come  quello del distacco.

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