Scuola, settimane decisive: come aiutare i nostri figli

Scuola, settimane decisive: come aiutare i nostri figli

C’è chi deve affrontare le ultime interrogazioni e chi deve preparare gli esami di terza media o di maturità: ecco cosa fare per sostenerli nel modo migliore

Lo sanno bene le mamme e i papà, questo è il momento dell’anno scolastico più duro, svegliarli al mattino diventa un’ardua impresa: sono pallidi, distratti, stanchi, concentrazione e memoria registrano i minimi storici, per non parlare della motivazione a studiareHanno la testa decisamente altrove, il loro calendario interno, più vicino a quello della natura che a quello ufficiale, fiuta già le vacanze. Il desiderio di libertà, di gioco, di spensieratezza, di stare all’aria aperta è irresistibile e del tutto in sintonia con la stagione. Che cosa possiamo fare per sostenerli in quest’ultimo sforzo? Cominciamo coll’evidenziare i principali errori che i genitori, pur in buona fede, commettono in questi casi.

Così non va

È sempre stato bravo, ma adesso è apatico e distratto. Ecco qualche consiglio per mettere pace tra il desiderio legittimo di riposo e la necessità di impegnarsi fino in fondo.

Se il problema è la stanchezza stagionale, gli insegnanti ne terranno conto. Facciamolo anche noi.

Più tempo all’aria aperta

Se si ferma un paio d’ore dopo la scuola, al parco, a giocare con i suoi amichetti, la situazione non peggiorerà di certo. anzi, dopo una bella doccia sarà pronto a fare i compiti.

Non farlo studiare la sera, ma proponigli di farlo con un amico
Vale anche per il dopo pranzo immediato: così si stanca solamente, senza alcun profitto, perché questi sono i momenti in cui la concentrazione cala, naturalmente. Invita a casa qualche compagno con cui può prima studiare e poi giocare.

Facciamo un calendario delle interrogazioni

Quante prove dovrà affrontare? Quali sono le materie in cui è più in difficoltà? Occorre pianificare ciò che deve studiare concentrandosi soprattutto sulle discipline in cui rischia di più. Facciamo un programma di ripasso, che sia fattibile e che proceda per concetti e grandi temi. Non proponiamoci di cominciare dall’abc, meglio concentrarci sugli ultimi argomenti. 

La nostra presenza in questo momento è rassicurante, per cui se riusciamo è meglio affiancarli nei compiti, evitando, però, rimproveri, minacce, recriminazioni, critiche e liti, anche se potrebbero venirci spontanei. Teniamo sempre a mente l’obiettivo pratico e concreto: che vogliamo ottenere, che finisca la scuola nel miglior modo a lui o a lei possibile! Per le “prediche “c’è sempre tempo e non è questo!

  • Unico svago i videogiochi . I giochi o le attività ludiche virtuali lo stancano mentalmente senza dargli la possibilità di sfogare fisicamente la tensione e l’eccesso di energie.
  • - Va a letto troppo tardi. I ragazzi hanno bisogno di almeno nove ore di sonno e di orari regolari: organizza cena e attività di routine in modo metodico e puntuale. E, poi, a letto: niente tv in camera, meglio un libro o un fumetto.
  • Le minacce: “verrai bocciato”, “così mi deludi”. Se vedi che è refrattario a qualsiasi motivazione, e a rischio, organizza un incontro con l’insegnante, coinvolgendo anche lui.
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