Mamma sto male, non vado a scuola

Mamma sto male, non vado a scuola

I bambini, specie se piccoli, possono soffrire la "pressione" della scuola e si difendono con improvvisi attacchi di mal di pancia o di testa: come intervenire

Spesso i bambini si fanno prendere da improvvisi malesseri in coincidenza di un maggior impegno scolastico o di una prova. Ma, una volta rimasti a casa, i piccoli iniziano a giocare e saltare come se niente fosse. I genitori possono sentirsi presi in giro da questo atteggiamento e nel tempo possono reagire bruscamente minimizzando il disagio e trattando i figli come furbetti un po’…bugiardi!

È un classico disagio psicosomatico

I piccoli stanno forse mimando un male inesistente? Tutt’altro, i bambini esprimono in forma simbolica un malessere che riguarda sia la psiche sia il corpo. Emozioni come la paura, lo stress, l’angoscia e la rabbia trovano una via di sfogo “spostandosi” su un organo o un apparato. La scelta dell’organo e della malattia non è casuale: il bimbo manifesta inconsciamente il sintomo che meglio rappresenta il suo disagio ed è così che attraverso il corpo invia dei veri e propri S.O.S richiedendo, maggiori attenzioni e affetto. Ricordiamo poi che non è vero che i bambini che somatizzano il disagio sono i più deboli; tutt’al più sono bimbi particolarmente sensibili capaci di captare in forma intuitiva le tensioni attorno a loro, dote peraltro comune a tutti i piccoli.

Quando a soffrire è la testa…

I piccoli segnalano questo disturbo in modo confuso: sparisce e poi ritorna, a volte è più forte a volte più lieve. Solo raramente comunque è dovuto a cause organiche; più spesso si tratta di cefalee muscolo-tensive, legate a emozioni represse o a uno stato di allerta a causa di disagi che il bambino vive nell’ambiente attorno a sé, in particolare quello scolastico. Colpisce più frequentemente i bimbi che per carattere o per ragioni oggettive si sentono caricati di aspettative e tendono a irrigidire inconsciamente la muscolatura per “tenere duro”.

Se deve essere sempre il primo, la mente si rivolta

La cefalea in questo caso arriva per spezzare la “griglia” di impegni che imprigionano il piccolo e per sollevarlo dal peso delle aspettative. Le cause sono:

  • Giornate impegnative scandite da troppe attività
  • Alto livello di competitività fra gli alunni
  • Paura di fallire
  • Problemi con compagni e insegnanti
  • Insofferenza alle regole e alle aspettative eccessive
  • Bisogno di attenzione e desiderio di coccole

Cosa fare: riudurre le attività

Il bambino deve avere il tempo di… essere un bambino! Se ha troppi impegni che rispetta comunque, anche controvoglia, forse è perché non vuole deludere nessuno. Accertiamoci che non sia davvero sovraccarico.

Più sereno grazie a un fiore

Sosteniamo i nostri piccoli ricorrendo ai rimedi che la natura ci offre.

  • Pine, per non sentirsi in colpa se non si corrisponde alle aspettative dei grandi.
  • Centaury - per aiutare il bimbo a non dipendere dai bisogni altrui.
  • Larch - per migliorare l’autostima se non si sente bravo abbastanza o crede di non essere all’altezza.
  • Walnut - per crescere senza farsi condizionare dalle influenze esterne.

…E quando soffre la pancia

A volte nei più piccini basta un rimprovero, un’interrogazione andata male o un evento inatteso per innescare una risposta di “Pancia” In presenza di una forte emozione il cervello invia una serie di segnali che stimolano e attivano la risposta a un allarme, il che si traduce in tachicardia, contrazione della muscolatura liscia e infiammazione delle mucose di stomaco e intestino. Risultato: vomito e diarrea. Occorre poi prestare attenzione ai momenti nei quali il disturbo ricorre. Ecco le principali:

  • Mangiando all’asilo vomita un cibo che a casa non gli dà fastidio: forse sta mimando somaticamente il rifiuto emotivo della situazione.
  • il disturbo si manifesta in periodi di cambiamenti e intensificazione dell’impegno scolastico: prima e quinta elementare, prima media.
  • Le coliche addominali sono di breve durata (al massimo mezz’ora), frequenti e avvertite principalmente attorno all’ombelico. Il bambino si agita e si contorce (attenzione: se fosse appendicite non riuscirebbe a muoversi).

Cosa fare

  • Rispettare il sintomo.
  • Rassicurare il bambino, spiegandogli che non è niente di grave senza però sottovalutare il
  • messaggio.
  • Dargli spazio per raccontare cosa sente.
  • Accertarsi in ogni caso della natura del disturbo- se persiste - sottoponendo il piccolo a una visita medica.

L’aiuto naturale che allontana l’angoscia

Tra i fiori di bach, il rimedio giusto è una diluizione di Mimulus che, oltre a sciogliere le paure, è indicato per tutti i disturbi addominali infantili. il rimedio si completa con Chicory, Holly e Star of Bethlehem.

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