Il tuo bambino non dorme? Ecco cosa fare (da 0 a 3 anni)
Salute

Il tuo bambino non dorme? Ecco cosa fare (da 0 a 3 anni)

Il tuo bambino non dorme? Niente apprensioni, un'atmosfera serena aiuta il piccolo a ritrovare il ritmo giusto

Fino al terzo anno di età, i disturbi del sonno dei bambini sono frequenti ed è arduo individuare sia la causa che la soluzione. I fattori in gioco possono essere i più diversi: problemi di tipo medico, uno stato ansioso o depressivo della madre, un ritmo quotidiano alterato o un'alternanza eccessiva delle figure di accudimento. Il bambino è come una spugna, assorbe stati d'animo, umori, ansie o titubanze, quindi più ci preoccupiamo per la sua insonnia e più il piccolo avvertirà la nostra tensione e sarà più difficile per lui addormentarsi. Ecco quindi le cose da fare: attenetevi alle raccomandazioni che seguono in modo costante e determinato, non fate tentativi blandi o troppo brevi. Il bambino non inizierà a dormire all'improvviso, ma in modo graduale e solo un'azione costante darà frutti.

-  Ritmi costanti per il bambino. Al disordine del sonno bisogna opporre un ordine nelle abitudini del bambino e, se possibile, della famiglia. "Costruire" la giornata in modo cadenzato: le stesse cose alla stessa ora gli offrono una routine protettiva e rassicurante, che può riequilibrare i ritmi biologici, tra cui quello sonno-veglia.

- Poche figure che accudiscano il bambino. Una continua altalena di figure di riferimento (mamma, nonni, maestre, baby-sitter, vicine di casa), che propongono  modalità e linguaggi affettivi anche molto differenti, risulta disorientante per il piccolo, il quale entra in uno stato di allerta. Questo non significa tenerlo sempre e solo con sé, ma affidarlo a due, massimo tre persone.

- La valutazione medica del bambino. Se l'insonnia persiste consultate un pediatra, per verificare la possibilità di problemi organici. Tra i più frequenti: il reflusso gastroesofageo, l'ipertrofia delle adenoidi, le apnee notturne, le coliche intestinali, le intolleranze alimentari. Una psicologa dell'infanzia potrà in seguito valutare un eventuale stato ansioso del bambino o dei genitori.

- Atmosfera attutita. È bene che il bambino non sia esposto a stimoli eccessivi prima del sonno, sia a livello emotivo che motorio. Rallentate i ritmi dandogli la sensazione che tutta la famiglia si stia preparando per il sonno.

- Buon senso sul latte. Alcuni pediatri suggeriscono di dare il seno (o il biberon) al piccolo ogni volta che vuole, altri indicano inflessibilità di orari. Ma a volte il bambino non dorme perché ha fame. In tal caso meglio una moderata poppata in più.

- No ai farmaci. L'esasperazione a cui arrivano i genitori dopo mesi di insonnia del bambino li spinge a chiedere al pediatra un farmaco induttore del sonno. Fortunatamente sono pochi gli specialisti che cedono a tale richiesta e noi siamo dell'idea che non sia quella la soluzione.

- Mentre il bambino sogna, può parlare, muoversi, ridere o piagnucolare come se fosse sveglio. Prima di intervenire, provate sempre a vedere se si riaddormenta da solo.

 

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