Giocare è un impulso naturale che libera le potenzialità del cervello del bambino: ecco cosa devi sapere per aiutarlo a sviluppare la sua intelligenza
Il cervello dei bambini muta ed evolve grazie agli stimoli e alle esperienze a cui è sottoposto: ecco perché si parla di cervello “plastico”, che è capace di modificarsi in modo dinamico. La sua parte anteriore è divisa in due emisferi, emisfero destro ed emisfero sinistro, che presentano significative differenze funzionali. Il linguaggio e le capacità razionali dipendono dall’emisfero sinistro, l’emisfero destro presiede ad esempio, alla capacità di orientarsi nello spazio o di cogliere al volo il “senso” di un’immagine, senza bisogno di analizzare le singole parti. Numerosi studi hanno dimostrato come le differenti specializzazioni siano tutte fondamentali nella realizzazione dei processi cognitivi e nella costruzione del pensiero.
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Spesso si pensa al cervello dei bambini come a un cervello immaturo, incompleto; eppure, da un certo punto di vista, è proprio questa minore strutturazione la sua ricchezza. Le ricerche dimostrano, che nei bimbi l’area della corteccia prefrontale, sede del controllo cognitivo, si sviluppa lentamente. Questo processo dota i piccoli di una straordinaria libertà di pensiero e capacità immaginativa, caratteristiche indispensabili dell’intelligenza. Ecco perché i bambini, esseri creativi per eccellenza, sono naturalmente inclini al gioco e a tutte le attività in grado di potenziare le capacità cerebrali.
I bambini giocando imparano, costruiscono le loro relazioni con gli altri, scoprono il mondo, conoscono e riconoscono se stessi in ciò che realizzano. In qualsiasi attività si cimentino, si tratti di un disegno, una costruzione, un suono che producono, una danza che improvvisano, lasciano fluire la propria creatività e sviluppano la propria intelligenza. Il compito di un genitore è, quindi, preparare e garantire al proprio figlio lo spazio necessario per esprimersi in libertà, fornirgli gli strumenti che gli servono, rispettando i suoi modi e tempi, stargli accanto e giocare con lui se lo desidera, senza forzarlo in alcuna direzione.