Come scegliere lo sport giusto per i figli
Crescita e sviluppo

Come scegliere lo sport giusto per i figli

In questo periodo dell'anno, molti genitori sono alle prese con la ricerca dello sport giusto per i ragazzi: ecco i criteri de seguire per fare la scelta giusta

Le mamme e i papà di oggi sono sempre più consapevoli di quanto l’attività fisica sia importante per lo sviluppo armonico dei figli, per crescerli sani, resistenti nei confronti delle malattie e per combattere sedentarietà e soprappeso; purtroppo la scuola italiana dedica poche ore all’attività sportiva ed è per questo che lo sguardo dei genitori non può che orientarsi verso le tante associazioni che si occupano di avviare piccoli e piccolissimi alla pratica dello sport. Ma come scegliere l’attività adatta per i nostri piccoli? E a che età possiamo farli cominciare? Tutti gli sport vanno bene o è meglio privilegiarne alcuni? Ecco cosa è bene sapere.

La prima regola: quale sia lo sport, deve piacere a loro

Evitiamo di “proiettare” sui figli i nostri desideri o i ricordi della nostra infanzia: si tratta di un meccanismo automatico che sfugge al nostro controllo, ma di cui è bene essere consapevoli per non imporre - magari con tutta la dolcezza di cui siamo capaci - scelte poco conformi alla loro natura.. A questa età praticare un’attività fisica deve essere anzitutto divertimento e gioco. Ciò significa che - nei limiti del possibile - devono scegliere loro lo sport da praticare, mentre ai genitori spetta il compito di affiancarli e supportarli in questa scelta. Si deve essere maggiormente propositivi solo quando i figli appaiono confusi e non riescono a scegliere in autonomia o se vogliono praticare un determinato sport soltanto perché lo fa un amichetto o un’amichetta, senza che questo corrisponda alla loro indole e ai loro autentici interessi.

Scegliamo il più adatto

Qui sotto trovate una breve presentazione di varie attività sportive, con i punti di forza e debolezza di ognuno. L’età per cominciare quasi tutti gli sport è fra i 5 e gli 8 anni, ma dipende molto dal livello di maturità dei bambini: alcuni sono molto avanti fisicamente ma ancora immaturi sul piano psicologico o viceversa, e questi aspetti non vanno trascurati.

Calcio

Si può giocare praticamente ovunque e non esiste genitore che non ricordi il figlio che corre dietro a una palla in un prato…È adatto a quasi a tutti, e in particolare ai bimbi estroversi che non si lamentano per gli inevitabili colpi che uno sport di contatto fisico procura. Fa sviluppare in primis i muscoli delle gambe e del torace, meno le braccia. Non consigliabile a chi soffre la competizione poiché tende a stimolare la rivalità fra i giocatori; lo stesso vale per i piccoli molto individualisti.

Basket

Obbliga a fare il gioco di squadra ed è pertanto adatto a bimbi molto socievoli. Fa sviluppare tutto il corpo, ma stressa i legamenti perché si lavora “a scatti”. E i più alti sono fin da subito avvantaggiati. Non consigliabile a chi sopporta poco i frequenti “scontri” e il costante “fiato sul collo” degli avversari.

Pallavolo

Come il basket, richiede un campo ad hoc per essere praticato anche se è possibile giocarne alcune varianti anche senza rete. Non c’è contatto fisico con l’avversario e pertanto è adatto ai bimbi più irruenti che rischierebbero di farsi male (o di far male) in sport di squadra. E anche per questo è spesso preferito dalle bambine. Fa sviluppare la muscolatura del corpo e facilita l’allungamento muscolare.

Atletica leggera

È una delle attività più suggerite dai pediatri. Base di ogni altro sport, presenta tipologie come le corse o i salti che la rendono stimolante per i bimbi. Sembra sia lo sport d’elezione per i piccoli timidi e un po’ introversi che soffrono la competizione e rendono meglio nelle attività individuali. Fa sviluppare tutti i muscoli in modo armonico. Non consigliabile a chi concepisce lo sport come gioco e manifesta un grande bisogno di stare con i coetanei e divertirsi.

Nuoto

Ha una valenza psicologica particolare perché rimette in contatto il bimbo con l’ambiente conosciuto quando era “immerso nell’acqua” nella pancia di mamma. È adatto per i piccoli capaci di lasciarsi andare senza paura, ma tutti lo possono praticare. Fa sviluppare bene tutti i muscoli del corpo, in particolare allena alla resistenza, svolto in modo non agonistico. Attività metodica e ripetitiva, non è consigliabile a chi si annoia facilmente.

Arti marziali

Sono perfette per i più piccoli perché qui la fisicità viene espressa attraverso pratiche nelle quali gli istinti e i movimenti vengono incanalati secondo regole che non “tarpano le ali”, ma ne esaltano la potenzialità. E insegnano anche un approccio filosofico alla vita di grande profondità, trasmettendo ai più piccoli l’importanza dello “sguardo interiore” e il rispetto dell’avversario. Sono indicate in particolare per i bambini più riflessivi e per quelli che hanno bisogno di diventare più sicuri.

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