Omega 3, il carburante del cervello
Vita in famiglia

Omega 3, il carburante del cervello

Alla base di moltissimi disturbi dei bambini c'è un'alimentazione povera di "grassi buoni",gli omega 3: scopriamo dove si trovano e come bisogna assumerli

Il nutrimento più importante è quello per il cervello

Il cervello è l'organo più importante dal punto di vista dello sviluppo del bambino. La salute e l'efficienza del cervello devono essere al primo posto nell'attenzione dei genitori. In particolare occorre chiedersi: il carburante per il cervello dei nostri bambini, cioè l'alimentazione, è in grado di sostenerli in un momento evolutivo così importante?

Cibo peggiore, più malattie

Quante erano le dislessie diagnosticate fino a venti anni fa? Quanti soggetti asmatici e allergici c'erano in una scuola? In entrambi i casi, circa un decimo di quelli che troviamo oggi. Dato che gli esseri umani sono rimasti gli stessi, che cosa è peggiorato? Soprattutto la qualità di ciò che mangiamo. Negli ultimi venti anni la dieta dei bambini si è drasticamente arricchita di zuccheri e impoverita di nutrienti. Buona parte delle problematiche scolastiche dei nostri figli hanno come comune denominatore un'alimentazione eccessiva ed errata e una scarsa, se non assente, introduzione di acidi grassi fondamentali per la dieta, soprattutto per cervelli che lavorano molto, e cioè di omega 3 e di Dha.

Pochi omega 3, molta infiammazione

Gli acidi grassi omega 3 sono essenzialmente due: l'acido eicosapentenoico (per comodità detto Epa) e l'acido docosaesaenoico (Dha). Inizialmente venivano assunti dalle alghe, dai molluschi e crostacei e solo successivamente dal consumo diretto di pesce. Questi acidi grassi attualmente sono scarsi nella dieta quotidiana dei nostri bambini. La loro assenza determina una predisposizione spiccata per tutti gli stati infiammatori ed è senz'altro alla base di una serie di disturbi associati all'apprendimento e allo stress.

Una dieta scarsa di omega 3 e Dha espone a problemi della pelle quali eczemi e acne, a disturbi respiratori come catarro, allergie e asma, a cali di memoria e di apprendimento, a un nervosismo non altrimenti giustificato. Gli stati infiammatori cronici, che oggi troviamo anche nei bambini in età prescolare, possono essere alla base delle diffuse intolleranze alimentari che sempre più vengono diagnosticate sia da medici allopatici che naturopati. Tanto più si riducono gli stati infiammatori tanto più spariscono le intolleranze.

Cosa fare

  • Ridurre lo zucchero (prima causa di sovrappeso dei bambini) introducendo i carboidrati solo attraverso frutta e verdura, riducendo al minimo i cereali e usando possibilmente le forme integrali o semintegrali.
  • Aumentare l'olio d'oliva spremuto a freddo.
  • Aumentare il consumo di pesce soprattutto azzurro poiché ricchissimo di omega 3 e Dha.
  • Introdurre olio di fegato di merluzzo oppure olio di pesce. Sono questi gli alimenti - pieni di omega 3 - che hanno salvato le fibre nervose dei nostri nonni e genitori.
  • Gli omega 3 e il Dha dovrebbero essere introdotti nei primi mesi dello svezzamento, anzi, ne dovrebbe far uso già la mamma  in gravidanza. Dal sesto mese 4 o 5 gocce di un olio di pesce adeguatamente distillato e purificato, disciolto nella pappa del mattino, sono sufficienti.
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