La cosa importante da fare non è certo ostacolarla, litigare perché l’ha fatto o punirla, ma accertarsi che viva nel miglior modo (e in sicurezza) l’esperienza
Agli occhi dei genitori i figli restano sempre un po’ bambini. È anche per questo che quando veniamo a sapere che hanno già avuto il primo rapporto sessuale, la reazione istintiva è spesso di sorpresa velata da una certa preoccupazione. Ancora di più se si tratta di una figlia femmina perché, il modo di vivere la sessualità di una donna è molto diverso da quello di un uomo. Resta sempre il timore che non abbia ancora la maturità per affrontare una delle forze più potenti che abitano in noi: l’eros. E soprattutto che non abbia ben chiare le conseguenze che un comportamento imprudente su questo terreno può comportare… Come ci racconta Clara, una lettrice di Figli Felici e mamma di Sofia, 16 anni, che dice di aver scoperto con sorpresa che sua figlia non è più vergine, trovando la ricetta della pillola mentre faceva pulizia nella sua camera. “Non me l’aspettavo proprio. Pensavo fosse ancora lontana da questo tipo di esperienza… Mi rendo conto ora di quanto poco conosco mia figlia. Come mi devo comportare?”.
La reoccupazione è giustificata solo se...
Le ansie dei genitori nei confronti della prima esperienza sessuale del figlio dipendono dall'età del ragazzo e dal modo in cui lui affronta l’esperienza, se con una certa maturità o con troppa leggerezza. Facciamo attenzione se:
- Il sesso viene affrontato senza una minima base di informazioni in merito;
- Se è il risultato di una forma di disistima (si “butta via” concedendosi al primo che capita, lo fa per dispetto e ribellione nei nostri confronti);
- Se lo fa per imitazione di un’amica o per sentirsi grande.
La regola d'oro: aspettare che sia lei a parlarne
Prima possibilità: è lei che ci informa
Se con lei c’è un buon rapporto, possiamo parlarle apertamente: “è una bella cosa, è importante che tu la possa godere appieno, senza paure… Se vuoi ti prendo un appuntamento dalla mia ginecologa oppure ne scegli una tu consigliandoti anche con le tue amiche”.
Seconda possibilità: lo veniamo a sapere noi
Se fra di noi, invece, c’è poca confidenza, è probabile che siamo venuti a saperlo per caso. Diciamole: “Sono venuta a sapere che hai rapporti con il tuo ragazzo. Se vuoi parlarne io sono qui. Se, invece, vuoi tenere la cosa per te, ti consiglio solo di trovarti una ginecologa di fiducia…”.
Non invadere il campo con commenti inopportuni
Spettegolare sulla sua prima volta
Sbandierare i suoi sentimenti, pubblicizzare l’evento parlandone con parenti o amici è la cosa peggiore che si possa fare. Lei lo intuisce e si chiude a riccio. Manteniamo, invece, il silenzio e quando vorrà parlarne, sarà lei a cercarci.
Giudicare
“Io al tuo posto, avrei aspettato ancora un po’”. Se abbiamo un’opinione diversa dalla sua è giusto che le spieghiamo il nostro punto di vista, senza che si trasformi in un giudizio o in un rimprovero.
L’errore
Volere che nostra figlia pensi e provi le stesse cose che pensiamo e proviamo noi
Il consiglio
Accertarci che nostra figlia viva bene l’esperienza e riceva informazioni tecniche chiare