Vista, disturbi della

I disturbi della vista sono alterazioni della capacità visiva. I principali sono quattro: ipermetropia, miopia, astigmatismo, presbiopia
Vista, disturbi della

I disturbi della vista sono alterazioni della capacità visiva. I principali sono quattro.

1) Ipermetropia. La difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti, soprattutto quelli posti vicino al soggetto, ma anche quelli lontani.
2) Miopia. La difficile messa a fuoco di oggetti lontani.
3) Astigmatismo. Gli oggetti vicini e lontani appaiono deformati e sfuocati.
4) Presbiopia. La progressiva riduzione della capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini. 

I disturbi della vista: il significato simbolico

I disturbi della vista, a prescindere dal tipo specifico, simboleggiano una problematica relativa al modo di guardare il mondo, la realtà che ci circonda; la visione che ne abbiamo influenza infatti il modo di pensare. Tali patologie si modificano nel corso della vita, non solo per motivi genetici o biologici, ma anche come espressione di un equilibrio esistenziale diverso. Vediamole qui di seguito più da vicino.

Ipermetropia: il significato simbolico

Nell’ipermetropia l’occhio non focalizza bene a nessuna distanza, come se si rifiutasse di fermarsi su qualsiasi piano della realtà. Il fatto che sia in genere fisiologicamente un poco più piccolo di un occhio normale, rimanda all’occhio del bambino: sembra quasi un organo meno cresciuto, così come chi lo ospita mantiene alcuni tratti infantili nella propria personalità. C’è un’incapacità di concentrarsi a lungo su un’immagine, il bisogno impellente di passare alla successiva. Chi soffre di ipermetropia non ha quasi mai una distanza visiva sulla quale riposa e dunque, per similitudine, non trova una dimensione di vita in cui sentirsi tranquillo, ma è in stato di continua evasione. La fuga rapida da ogni cosa sembra essere la sua legge. Egli è vorace sia di immagini che di vita, con il risultato di consumare tutte le esperienze troppo in fretta rimanendo alla fine spossato. Perciò l’ipermetrope soffre spesso di cefalea: come il suo modo di vedere, così anche il suo modo di pensare risponde alle esigenze del “tutto e subito”. Pensieri mutevoli e fugaci si accavallano nella mente senza sosta, ed è spesso il mal di testa a interrompere questa iperattività.

Miopia: il significato simbolico

Non è un caso che la miopia insorga perlopiù durante l’adolescenza, cioè in una fase narcisistica in cui si fa riferimento soprattutto a se stessi, e si vive tutto in modo piuttosto egocentrico.
In effetti la miopia può esprimere la tendenza a considerare solo il proprio ambiente, a occuparsi prevalentemente dei propri interessi e a non guardare al di là del proprio naso. La conseguenza di questo atteggiamento è una mancanza di visione globale e una difficoltà a guardare lontano, della capacità di prevedere alcuni eventi, di immaginare nella propria mente un progetto che deve ancora compiersi e di orientarsi nella vita. Chi è molto miope ha uno scarso senso dell’orientamento anche in senso pratico, va in ansia in luoghi che non conosce, teme di perdersi facilmente limitando così in modo drastico i propri spostamenti. Il miope è spesso un soggetto razionale che mette in secondo piano lo stato emotivo e istintuale. Il capire prevale sul sentire. La miopia a volte rivela il rifiuto di vedere la realtà così com’è e il bisogno di crearsi una visione propria della realtà.  In particolare, la miopia segnala il bisogno di occuparsi di più di se stessi in modo autentico, senza fare continui paragoni con gli altri.

Astigmatismo: il significato simbolico

Chi soffre di astigmatismo non ha un solo punto di messa a fuoco, ma diversi: gli oggetti gli risultano quindi distorti o nelle linee verticali o in quelle orizzontali. La realtà appare multipla e un po’ deformata: ha più facce, tutte di uguale valore. L’astigmatico sopporta male la correzione delle lenti, perché ciò lo costringe a unificare il suo modo di vedere le cose. Sul piano simbolico la tendenza a considerare più punti di vista rende ardua ogni sua scelta o decisione coerente e univoca. Il disturbo stesso, peraltro, è contraddittorio: a volte fa vedere peggio, a volte fa vedere bene e questa mutevolezza della vista si ritrova anche nella dimensione esistenziale. La persona appare talora inafferrabile, a volte ambigua, ma anche adattabile perché nella loro valenza positiva questi aspetti consentono di comprendere la realtà nella sua complessità.

Presbiopia: il significato simbolico

La presbiopia, in quanto difetto visivo prevalente nella terza età, simboleggia il modo in cui un anziano spesso guarda la realtà. La presbiopia in molti casi è un evento fisiologico che manifesta dal punto di vista analogico la tendenza a sganciarsi dall’attaccamento alle piccole cose e a focalizzarsi su una visione d’insieme della vita. Lo sguardo “panoramico” appartiene alla saggezza e il sapere dell’anziano che sa guardare oltre i dettagli, però può esprimere anche il fatto che la persona, non cogliendo l’immediatezza della realtà e dei fatti, sfugge ai problemi che lo riguardano più da vicino.

I disturbi della vista: chi è più a rischio

Ipermetropia

-Persone che fanno fatica a stare ferme, sia mentalmente che fisicamente; presentano un certo infantilismo che si esprime nell’incapacità di instaurare relazioni più stabili nel tempo.
-Persone che appaiono immediatamente molto socievoli e fanno subito amicizia, creando una immediata sensazione di intimità, per poi di colpo defilarsi: stanno già dirigendosi altrove. Vivono incontri sentimentali in modo intenso, ma l’idea di un legame vincolante può facilmente creare ansia e spingerli quindi a fuggire.

Miopia

-Adolescenti molto dediti allo studio e caratterizzati da una forte razionalità. Lo studio in questi casi viene spesso utilizzato come primaria modalità di affermazione di sé nel mondo.
-Persone che fin da giovani hanno mostrato tendenza a idealizzare, a vivere di valori assoluti, ma scarsamente in contatto con la realtà pratica.
- Persone particolarmente egocentriche.

Astigmatismo

-Persone che hanno una notevole capacità di analisi della realtà ma faticano a tradurla in uno strumento utile per scegliere e agire in modo deciso.
-Persone che sanno adattarsi con elasticità, ma solo apparente, a chi sta loro intorno. Tendono ad apparire imperturbabili e controllate, ma la frustrazione del tenere a tacere le emozioni provate le porta ad avere improvvisi scatti d’ira.

Presbiopia

-Persone che, soprattutto nella seconda metà della vita, tendono a generalizzare, a sdrammatizzare, a banalizzare o ad agire in modo approssimativo nel quotidiano.
-Persone che non vogliono prendere atto dei passaggi naturali del vivere e continuano ad agire a sessant’anni come se ne avessero venti.
-Persone con tratti altruistici esagerati, che tuttavia perdono di vista il soddisfacimento dei propri bisogni.

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