Psoriasi

La psoriasi è una malattia cronica che si manifesta con placche secche sotto le quali è presente un eritema più o meno spiccato.
Psoriasi

Psoriasi: che cos’è
La psoriasi è una malattia cutanea, cronica caratterizzata da fasi di miglioramento e fasi di riacutizzazione, che esordisce di solito nell’adolescenza o nella prima età adulta e peggiora in condizioni di stress. Si manifesta con placche secche ben delimitate, di forma e dimensioni variabili, ricoperte di squame grigie al di sotto delle quali è presente un eritema più o meno spiccato a seconda che la psoriasi sia in fase acuta o quiescente. Le sedi più frequenti di localizzazione sono gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione sacrale, avambraccio, nuca. I sintomi, presenti soprattutto nella fase acuta, sono: episodi di prurito intenso e talora sensazione di bruciore. Le cause non sono conosciute, anche se c’è una forte ipotesi di genesi autoimmunitaria. 

Psoriasi: che cosa vuol dire
La psoriasi rappresenta simbolicamente nel corpo la difficoltà di comunicare le emozioni. La persona che ne soffre si sente strutturalmente fragile e tenta di costruire una “corazza”(la placca secca) al fine di ridurre gli scambi emotivi con l’esterno percepiti come pericolosi. Tuttavia, la lesione conosce fasi di ricostruzione, nelle quali la corazza si riduce e lascia il posto a un eritema acceso che brucia e prude e che assomiglia a una “brace” in mezzo alla cenere. Simbolicamente cioè, la pulsione a lasciar fluire le emozioni tenta di farsi largo fra le difese che la persona ha messo tra sé e il mondo. Le persone affette da psoriasi hanno in comune alcuni tratti importanti.

–Per quanto possano sembrare socievoli, non mettono mai in gioco, nella relazione, il loro nucleo profondo: l’interlocutore, anche il partner, sente che “oltre un certo punto” essi non permettono di endare e che non si mettono mai in gioco del tutto.
–Fanno fatica a esprimere le emozioni in modo diretto e lineare, e altrettanta ne fanno ad assorbirle dall’esterno senza mediazioni verbali che ne riducano l’intensità e l’immediatezza.
–Si percepiscono fragili in alcuni ambiti (soprattutto affettivi), e per non affrontare il problema si dichiarano indipendenti, senza accorgersi di cadere spesso in un atteggiamento di continua richiesta di supporto.
L’estensione della psoriasi è in proporzione alla insicurezza che la persona sente di avere: tentare di eliminare drasticamente il sintomo, quando è esteso, è pericoloso e mette a rischio di forti disagi  psichici (ansia e talora episodi psicotici), perché la malattia è evidentemente l’unico modo che la persona ha trovato per stare in equilibrio nel mondo. Per questo motivo non sono consigliati interventi diretti mirati all’eliminazione della malattia.
La psoriasi esprime, in ultima istanza, un problema di identità. Per questo in taluni casi può essere letta come un tentativo, analogo a quello del serpente, di cambiare pelle.


Psoriasi: chi è più a rischio
-Persone che fanno fatica a esprimere le emozioni e a sostenere quelle degli altri.
-Persone con genitori assenti o anaffettivi.
-Persone che hanno subìto, durante l’adolescenza, un trauma che ha bloccato lo sviluppo delle capacità emotive (lutto improvviso, eventi che hanno cambiato profondamente l’assetto familiare). In molti casi c’è un’atmosfera depressiva di fondo che porta a fasi di pessimismo e a sensi di colpa, con tendenza all’autopunizione. 


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