Allergia

L'allergia esprime il tentativo inconscio di non far entrare in noi aspetti della realtà vissuti come pericolosi
Allergia

Allergia: cos’è?
L’allergia è un’alterata risposta del sistema immunitario che si attiva quando l’organismo viene a contatto con una o più sostanze dell’ambiente esterno, chiamate antigeni (per esempio: polline, polveri, peli di animali, alimenti, composti chimici, metalli, farmaci ecc.), che non creano nessun disturbo alla maggior parte degli altri individui. L’organismo dell’allergico riconosce in tali sostanze estranee un pericolo per la propria integrità e le combatte producendo anticorpi in modo abnorme e dando vita a sintomi principalmente di tipo cutaneo (orticaria, pomfi), respiratorio (asma, rinite), oculare (congiuntivite) e intestinale.

Allergia: che cosa vuol dire?
L’allergia esprime il tentativo inconscio di “non far entrare” nella propria sfera elementi sentiti come pericolosi e perturbanti, al fine di proteggere la propria identità. Ci sono infatti ambiti relazionali e incontri con l’esterno verso i quali il soggetto allergico è ipersensibile, si sente vulnerabile e si pone quindi in modo ambivalente, oppure difensivo ed evitante. Le sostanze che provocano l’allergia spesso non sono casuali. I pollini primaverili, per esempio, sono i portatori dell’energia sessuale e riproduttiva della Natura, e chi ne è allergico presenta in molti casi delle difficoltà a vivere l’eros con pienezza e spontaneità.

Quando invece l’antigene è costituito da latte e latticini, è probabile che il soggetto abbia avuto una relazione controversa con la madre o con tutto ciò che presenta un aspetto “materno”.
I nuclei originari di queste problematiche, quando la componente genetica dell’allergia non è in primo piano, sono molto antichi: riguardano l’adolescenza e soprattutto la prima infanzia o talora la vita neonatale ed embrionale. Non sono costituiti da specifici traumi ma piuttosto da “atmosfere” pericolose e sofferte: potrebbero essere stati rimossi dalla coscienza fin da piccoli e si sarebbero radicati nel corpo, dove trovano espressione attraverso questa iper-reattività immunitaria. È da sottolineare, infine, come il collegamento simbolico possa derivare dall’inconscio collettivo e non dalla storia personale. Nell’allergia da contatto o da farmaci, ad esempio, appare evidente una crescente avversione per l’artificiale e il sintetico che dominano la nostra epoca.

Allergia: le diverse tipologie
Ecco un elenco delle allergie più frequenti, affiancate dal loro significato.

Allergia ai pollini primaverili: rappresentano la piena vitalità e l’eros, sia in senso sessuale che riproduttivo. Quando si è allergici a tali sostanze, significa che la primavera viene temuta perché chiama a vivere chi sente di non poterlo fare o ne ha paura.

Allergia alle polveri della casa: l’ambiente in cui viviamo non ci piace, ci disturba, non lo sopportiamo.

Allergia ai peli di animale in genere: l’eros si associa a desideri animaleschi e istintuali rifiutati.

Allergia ai peli di gatto: non si tollerano l’intimità morbida e avvolgente e i rituali di amoreggiamento.

Allergia ai peli di cane: si rifiuta la componente aggressiva, mordace, talora intransigente delle relazioni.

Allergia ai peli di cavallo: non si riesce a vivere l’istintualità e il senso di libertà espresse nella loro pienezza.

Allergia ad alimenti in genere: si teme il mondo esterno, soprattutto se impregnato di una valenza affettiva.

Allergia alla frutta: si soffre la mancanza di una relazione di coppia vera e completa. Il frutto è infatti il simbolo della piena unione tra il maschile e il femminile.

Allergia al latte: rappresenta il rapporto con la madre e con tutto ciò che rappresenta il mondo materno; l’allergia è dunque in relazione a tali ambiti.

Allergia ai cereali: i legami familiari e parentali vengono percepiti come invischianti e invasivi.

Allergia al glutine: quando la presenza e l’aiuto della madre sono percepiti come ambivalenti: essa si pone a volte come madre, a volte come figlia ed è sempre molto ansiogena.

Allergia da contatto: in genere, emerge quando si è ipersensibili a oggetti sintetici, espressione perlopiù collettiva di un’avversione a un mondo sempre più innaturale.

Allergia: chi è più a rischio?
In molti individui allergici è presente una predisposizione genetica, sulla quale il vissuto può agire in modo favorente oppure inibente. Sono quindi più a rischio:

-persone che interagiscono con il mondo esterno con diffidenza e in stato d’allerta, in tutti gli ambiti o solo in alcuni. Lasciano “entrare” l’altro, ma non oltre un certo limite “insuperabile”.

-Persone con conflittualità antiche e irrisolte verso la madre o con la famiglia di origine, che si traducono in ambivalenza rispetto all’idea di indipendenza e alla possibilità di amare ed essere amati.

-Persone con spiccato senso dell’ordine, della pulizia e della moralità, che costituiscono i pilastri della loro identità. Fanno fatica a dire di no e manifestare rabbia.

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