Gastrite

la gastrite rappresenta una difficoltà ad accettare e digerire situazioni che non ci piacciono e che non riusciamo a "mandar giù".
Gastrite

Gastrite: che cos’è?
La gastrite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco causata da  stress psicologici o dalla ingestione di agenti corrosivi, tossici e farmacologici. Nelle forme acute di gastrite, la persona avverte forte dolore e bruciore nella parte alta e centrale dell’addome che si irradia talora al petto quando è coinvolto anche l’esofago (vedi reflusso esofageo), nausea e vomito. Nelle forme croniche di gastrite è presente senso di pesantezza, bruciore, gonfiore addominale, digestione laboriosa con eruttazione.

Gastrite: che cosa vuol dire?
Il cibo che ingeriamo è ricco di significati simbolici: se viene cucinato dalla persona amata è carico di dolcezze e di affetto. Se mangiato in compagnia di un nemico può essere condito d’odio. Se proviene dal nostro paese d’origine, può rivelarsi digeribilissimo e squisito. Se appartiene a una tradizione culinaria sconosciuta, può bloccarsi sullo stomaco per ore e ore.
Insieme al cibo, noi “ingeriamo” quindi anche le atmosfere che ci circondano, le persone con cui mangiamo, i significati culturali e ritualistici degli alimenti che troviamo nel piatto.
La gastrite rappresenta una difficoltà ad accettare e digerire, tutte queste realtà.

I sintomi della gastrite parlano chiaro: il bruciore è come un fuoco interiore che arde inespresso; i dolori, spesso in forma di crampo o di pungolo, esprimono il disagio per non riuscire a manifestare se stessi in modo pieno; la nausea è un rifiuto della situazione; il vomito è un dichiarato rigetto; l’inappetenza con la classica chiusura di stomaco, denota l’indisponibilità ad accettare più di quello che già si è accolto; il senso di tensione gastrica indica lo stato di allerta rispetto a essa; la digestione lunga e laboriosa esprime la tenacia, ma anche la difficoltà nell’accettare il cibo-ambiente, cibo-situazione che sono, in quel momento, fonte di problema.

Gastrite: chi è più a rischio?

-Persone che presentano forme di dipendenza dal partner o dalla famiglia di origine e non hanno quindi sviluppato una piena autonomia, soprattutto non la sentono legittima.

-Persone la cui autostima è molto suscettibile all giudizio esterno. Un fastidioso senso di colpa è pronto a scattare ogni volta che provano ad affermarsi in modo un po’ più deciso. Fanno una grande fatica a dire di no e hanno sviluppato una grande capacità di sopportazione.

-A volte, proprio attraverso la presenza del mal di stomaco, riescono a sottrarsi a situazioni temute. È presente un atteggiamento ansioso, a volte manifesto, a volte mascherato.
 

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