Cefalea

Chi soffre di cefalea, spesso rivela un modo di essere basato principalmente sulla razionità. Suggerimenti per la cura della cefalea
Cefalea

Cefalea: che cos’è?
Dolore localizzato al capo che può avere cause diverse: vascolari, biochimiche (ormonali, alimentari e da stress), genetiche, osteomuscolari e psicoemotive. In una piccola percentuale di casi può essere dovuto a sinusite, otite, mal di denti, traumi, infezioni intracraniche e tumori. Sono tre i tipi più frequenti. Nella cefalea muscolo-tensiva, dovuta alla contrattura dei muscoli della nuca e del cuoio capelluto, il dolore, lieve-moderato, è percepito come un peso o una fascia stretta intorno alla testa. Nell’emicrania (dovuta ad alterazioni vascolari) il dolore, medio-grave, è pulsante e colpisce solo un lato della testa; si accompagna a ipersensibilità a suoni e luci, e talora a nausea e vomito. In quella con aura compaiono disturbi visivi. Nella cefalea a grappolo il dolore, intenso e profondo, è localizzato intorno all’occhio (con lacrimazione e ostruzione nasale) e si manifesta con attacchi ravvicinati, spesso a ore fisse, intervallati da periodi anche prolungati di completo benessere.

Cefalea: che cosa vuol dire?
La cefalea può essere letta simbolicamente come un “ingorgo di pensieri”. I principali sintomi, a prescindere dal tipo di cefalea, parlano chiaro: sentirsi la testa pesante indica sovraccarico di pensieri e di preoccupazioni; un dolore pulsante segnala contenuti inconsci e istintuali che bussano alla coscienza; le fitte rappresentano una sorta di “pianto del cervello”, che non riesce a liberarsi della eccessiva razionalità; il dolore in una metà della testa simboleggia una parte di sé che soffre e chiede di vivere; il dolore occipitale posteriore è associato a un eccessivo peso delle responsabilità; il dolore frontale a un esagerato utilizzo delle capacità razionali.

Ognuno di noi può sperimentare la cefalea ogni tanto, ma chi ne soffre con frequenza rivela che il proprio modo di muoversi nel mondo è basato principalmente su un approccio razionale.
Ciò può voler dire, per esempio, difendersi dalle emozioni e dai sentimenti percepiti come destabilizzanti. Si cerca di risolvere ogni tipo di problema sempre e solo con la logica.
In realtà il cefalalgico è tutt’altro che un freddo razionale, anzi: è proprio la sua natura molto emotiva e passionale che lo ha portato, nell’adolescenza, a sviluppare la razionalità come modalità principale per difendersene e, al contempo, affrontare la realtà in modo valido; in questo è favorito dalla cultura occidentale che stimola e valorizza, fin dai banchi di scuola, soprattutto le facoltà intellettive.

Cefalea: le diverse tipologie

- Cefalea muscolo-tensiva
Quando i pensieri, si fanno numerosi e troppo pesanti, è il collo, base d’appoggio del cranio, a dover reggere il sovraccarico. In ogni responsabilità o decisione importante, aumenta il peso dei muscoli del collo che si tendono dolorosamente per sorreggerlo. Soffre di cefalea  muscolo tensiva soprattutto il soggetto “con la testa sulle spalle”, molto affidabile, colui che è diventato un punto di riferimento per gli altri. Ha un’automatica tendenza a farsi carico delle responsabilità e aderisce a uno stile di vita che lo vuole disponibile a ogni compito e in grado di sopportare ogni problema.

Emicrania
Ne soffre chi comprime una parte di sé sconosciuta o inaccettata fino al punto in cui la tensione interna, troppo alta, deve essere scaricata. Fattori favorenti sono discussioni, arrabbiature o emozioni forti.

Cefalea a grappolo
Il dolore profondo e la lacrimazione indicano la sofferenza e il pianto trattenuto per qualcosa che non esprimiamo o per un cambiamento ostacolato da circostanze esterne o resistenze interiori.

Cefalea da week-end
Oggi sempre più diffusa, è tipica di chi usa la razionalità per  tutta la settimana e non riesce a cambiare ritmo, né approccio alla realtà, quando è necessario, per esempio nel tempo libero.
Il dolore, in questo caso, è dovuto alla frenata forzata che il cervello effettua per adeguarsi all’inattività del week-end.

Cefalea: chi è più a rischio?
Le persone più soggette alle cefalee, hanno solitamente le seguenti caratteristiche:

- sono ambiziose e tese all’autoaffermazione;

- temono le critiche;

- si addossano un eccessivo carico di lavoro e responsabilità: ciò le rende perennemente tese e irritabili;

- preferiscono vivere secondo un piano prestabilito;

- non sanno essere spontanee e disinvolte;

- non riescono a distendersi, rilassarsi e lasciarsi andare, neppure quando hanno un giorno di vacanza o una serata di svago;

- dietro a un’apparente spontaneità, nascondono una sessualità controllata e inibita;

- hanno almeno un familiare stretto che soffre di una forma di cefalea.





 

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