Tostato oppure verde, il caffè è la bevanda ideale per tonificare il fegato e lo stomaco, stimolare l’intestino ed eliminare la ritenzione idrica
Il 1° ottobre di quest'annosi è celebrata in tutto il mondo la prima Giornata internazionale del caffè: è un’idea che nasce all’Expo di Milano dove, sempre il 1° ottobre, è stato organizzato anche il primo Global Coffee Forum, durante il quale 40 Paesi hanno gettato le basi per una “Carta del caffè” ispirata ai principi della sostenibilità. Al di là delle celebrazioni, il caffè è da sempre una delle bevande più amate e diffuse a livello planetario: è tonico, energetico, diuretico e, nelle giuste dosi (non più di 3 tazzine al giorno) tonifica il fegato. Ovviamente bisogna privilegiare il caffè biologico, l’unico che conserva intatti i principi attivi che spengono la fame e risvegliano il metabolismo. Il caffè contiene carboidrati, glucidi, lipidi, aminoacidi, vitamine, alcaloidi e composti fenolici. Il caffè migliora le prestazioni intellettive e alza il tono energetico generale, con un’ottima azione anti fame. Anche a livello muscolare, consumato prima di uno sforzo sportivo, migliora la performance e potenzia la massa magra. Non ultimo, il caffè facilita i processi digestivi, perché aumenta la produzione di acido cloridrico, stimola le funzioni intestinali e appiattisce il punto vita.
Le varietà di caffè che si trovano in commercio sono principalmente la Arabica, che si coltiva in America Latina, e la Robusta, che cresce in Africa. L’Arabica, che costituisce il 60-70% della produzione mondiale, è la più pregiata; i suoi chicchi hanno un aroma più delicato. La Robusta presenta invece un contenuto maggiore di caffeina e i suoi chicchi hanno un aroma amarognolo. Gli intenditori consigliano di bere il caffè senza zucchero, per apprezzarne meglio l’aroma. Al limite si può macchiare con del latte di mandorla o usare un dolcificante naturale, come la stevia.
Per evitare problemi d’insonnia (che sono comunque molto soggettivi), è preferibile bere il caffè al mattino o al più tardi nel primo pomeriggio. Il contenuto di caffeina, però, cambia in base alle modalità di preparazione: l’espresso contiene poca caffeina (40-60 mg per tazzina) rispetto alla moka (80-90 mg per tazzina) e al caffè filtrato all’americana (115 mg per una tazza da 150 ml). Il caffè solubile si attesta invece su un dosaggio medio di 65 mg di caffeina per una tazza da 150 ml. L’espresso del bar è più leggero rispetto a quello della moka casalinga, perché l’alta temperatura della macchina del caffè consente un’estrazione rapida delle sostanze aromatiche ma non di tutta la caffeina presente nella dose di macinato; con la moka, invece, il caffè filtra lentamente e lascia passare nella bevanda più caffeina.
Oltre al caffè tradizionale, esiste in commercio anche quello verde crudo: i suoi chicchi, infatti, non sono stati tostati. Il caffè verde contiene polifenoli, minerali, vitamine (soprattutto del gruppo B, fondamentali per la salute del sistema nervoso e acidi organici. A differenza del caffè tostato, quello verde è meno acidificante e se ne può bere di più senza irritare lo stomaco. Il caffè verde aumenta il senso di sazietà e regola l’assorbimento degli zuccheri, con un’azione riequilibrante sulla glicemia. L’ideale è berlo al mattino (regala slancio al metabolismo) e nel pomeriggio, per evitare gli attacchi di fame nervosa che soprattutto d’autunno sono più frequenti.