L'alimentazione? Dipende dalla memoria
Mangiare sano

L'alimentazione? Dipende dalla memoria

I ricordi “alimentari”, specie quelli d’infanzia, influenzano la scelta dei cibi: ecco perché è difficile rinunciare a certi sapori, anche se si è a dieta

Si sente dire spesso che noi siamo quello che mangiamo; in realtà sarebbe più corretto dire che siamo ciò che ricordiamo di aver mangiato: la memoria legate al cibo influenzano ciò che scegliamo ogni giorno, come sostiene in modo sorprendente uno studio pubblicato recentemente su Neuron. Gli autori, un gruppo di ricercatori dell’università di Basilea in Svizzera, hanno chiesto ad alcuni volontari di attribuire un indice di gradimento ad alcuni comuni snack come cioccolato, patatine e biscotti; in un secondo momento hanno sottoposto questi volontari alla risonanza magnetica funzionale e durante l’esecuzione dell’esame hanno chiesto ai soggetti di scegliere, di volta in volta, fra due opzioni di alimenti disponibili.

Il ricordo incide direttamente sulle scelte alimentari

Dall’osservazione delle aree cerebrali che si attivavano durante l’esame è emerso che i partecipanti tendevano a propendere sempre per lo snack che ricordavano meglio fra quelli presentati nella prima fase: il ricordo del cibo è risultato essere il “motore” principale della scelta, dimostrato dal riscontro di un deciso incremento, nelle immagini della risonanza magnetica, delle comunicazioni fra l’ippocampo, una zona cerebrale essenziale per il la “costruzione” ricordi, e la corteccia prefrontale, “sede” dei processi decisionali.  Questo studio chiarisce meglio perché con un assortimento molto vasto di alimenti possibili, ognuno di noi tende in genere a nutrirsi di una varietà limitata di piatti.

Scegliamo cibi che evocano emozioni positive

Alla base della scelta degli alimenti non ci sarebbe solo la praticità, ma anche la ricerca di sapori che ricordino momenti sereni e consuetudini familiari: lo sosteneva già Proust con le sue madeleine, e lo confermano le recenti ricerche di Brian Wansink, direttore del Food and Brand Lab alla Cornell University. I cibi che evocano serenità, sarebbero oltretutto diversi nei due sessi: mentre gli uomini sembrerebbero preferire pasta e carne perché questi cibi richiamano alla mente l’ accudimento materno, nelle donne sarebbero il cioccolato e i dolci in genere a dare una certa gratificazione evocando ricordi piacevoli, legati ad esempio alla preparazione dei piatti. Di fatto, nelle scelte alimentari, ci affidiamo sempre alla rievocazione di qualcosa che ci è piaciuto e ci ha fatto stare bene, mangiando prima con la testa che con la bocca. Inoltre, i ricordi che poi guideranno le scelte alimentari nel corso della vita si formano nella prima infanzia, come ha spiegato Bettina Cornwell dell’università dell’Oregon in una ricerca pubblicata su Appetite: il gusto si forma da piccoli, associare i ricordi piacevoli di quando eravamo bambini a piatti equilibrati e sani è il modo migliore per favorire scelte alimentari positive da adulti e contrastare l’epidemia di obesità e sovrappeso nei bambini e negli adolescenti.

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