Cappuccio, brioche, muffin e caffè sembrano abbinamenti leggeri ma alla lunga possono “pesare”: ecco come fare per ridurre le calorie senza penalizzare il gusto
Sono molte le persone che, per comodità o golosità, fanno colazione al bar: spesso si tratta di pendolari che, uscendo di casa molto presto la mattina dopo aver bevuto solo un caffè di corsa prima di entrare in ufficio hanno l’esigenza di rifocillarsi con qualcosa di più consistente; oppure, sono persone che semplicemente amano iniziare la giornata con qualcosa di dolce. Non è certo la colazione ideale, comunque per evitare che il mix di zuccheri, grassi e calorie introdotti con il breakfast si riveli “letale” per la linea, bisogna prima di tutto conoscere quali sono i nutrienti che si consumano facendo colazione al bar, identificare le combinazioni e gli abbinamenti a rischio e mettere in atto dei piccoli accorgimenti taglia calorie: ecco quali.
Le bevande (caffè “normale”, caffè d’orzo, cioccolata calda e tè) dovrebbero essere sempre abbinate a una spremuta preparata al momento, magari mescolando agrumi diversi; la frutta apporta vitamine, fibre e minerali altamente drenanti e, in più, riduce i livelli d’acidità nell’organismo, spesso fatti aumentare dal caffè. Quanto al caffè al ginseng, il rischio è che sia preparato con miscele già zuccherate: quindi, se lo richiedi al bar, non aggiungere dolcificanti e abbinalo sempre alla spremuta, a un cornetto integrale e a 2-3 mandorle o una noce.
Il latte usato per il cappuccino e il marocchino (circa 130- 150 kcal) è quasi sempre intero, ma il vero problema è rappresentato dalla schiuma che fa dilatare lo stomaco. La schiumetta ottenuta col getto di vapore a 120° C porta alla formazione di paracaseinato di calcio, una struttura scindibile con difficoltà da parte degli enzimi digestivi. Attenzione anche al caffè macchiato col latte freddo: l’abbinata di temperature differenti può essere responsabile di acidità e gonfiori. Meglio il latte caldo!
Da un punto di vista qualitativo-nutrizionale ci sono innegabili vantaggi sostituendo lo zucchero con un dolcificante come la stevia o rinunciando a dolcificare il cappuccino che già contiene lattosio (lo zucchero del latte). Con questa piccola iniziativa, si ridurrebbe così il livello di glicemia con vantaggio per la salute e riduzione della tendenza all’accumulo di tessuto adiposo. Per ogni cucchiaino di zucchero risparmiato al giorno si ha uno smaltimento settimanale di 20 g di tessuto adiposo e quindi di un chilo ogni anno. Volendo mantenere la quantità calorica e migliorare la qualità nutrizionale della colazione al bar, sarebbe bene sostituire il cucchiaino di zucchero con frutta secca oleosa (ad esempio una noce o 2-3 mandorle), che possiamo portarci da casa in una piccola scatoletta. I grassi buoni contenuti nei semi oleosi aiutano a scongiurare i picchi glicemici e in più aumentano l’effetto saziante dell’intera colazione, placando il desiderio di cibi dolci. In alternativa, possiamo anche portare con noi al bar una barretta di muesli con frutta disidratata, soia, semi oleosi e cereali integrali, da gustare in sostituzione della brioche: in questo modo si amplifica l’introito di fibre, preziose per conservare l’intestino attivo e riempire lo stomaco.