La dieta che salva le ossa
Mangiare sano

La dieta che salva le ossa

L''osteoporosi può essere un disturbo molto fastidioso e le cure poco efficaci: meglio puntare sulla prevenzione a partire dalla tavola

Alcuni disturbi si muovono su una linea sottile tra malattia e condizione naturale. L’osteoporosi, la perdita di massa ossea che si manifesta in genere dopo i 40 anni, è un buon esempio di questo stato ambiguo. In parte impoverimento naturale del tessuto osseo che procede con l’invecchiamento, in parte condizione patologica particolarmente preoccupante nel sesso femminile dopo la menopausa. Le fratture ossee sono il rischio più grave. Ogni anno solo in Italia si contano oltre 70 mila fratture dovute all’osteoporosi. L’anca, le vertebre e le coste sono i segmenti scheletrici più colpiti. Contro l’osteoporosi la prevenzione è fondamentale e passa, in primo luogo, per un’alimentazione adeguata. Consumare più calcio è senza dubbio un ottimo consiglio, per quanto l’osteoporosi sia un fenomeno più complesso di una semplice carenza di calcio nella dieta. Una adeguata alimentazione preventiva richiede l’assunzione di almeno 800-1.500 mg al giorno di calcio oltre che di vitamina D.

Quali alimenti privilegiare?

Sì dunque a latte e latticini, ma consumati sempre in quantità modesta e come parte di una dieta a prevalenza vegetariana e povera di proteine animali. Buone e sicure fonti di calcio sono tutte le verdure a foglia verde come cavolo verde, lattuga, bietole, cime di rapa, spinaci e prezzemolo.Vegetali marini come le alghe giapponesi Kombu o piante come il tarassaco e l’ortica. Tra l’altro questi vegetali contengono altri sali minerali e vitamine importanti per il metabolismo del calcio tra cui vitamina K1e boro. Ancora, i semi di sesamo: impiegati interi per guarnire le pietanze, oppure finemente macinati e mescolati con il sale come condimento aromatico, sono un’ottima fonte di calcio, fosforo magnesio e vitamine del complesso B e PP.

Cibi ricchi di calcio…

  • Latte e latticini
  • Verdure a foglia verde
  • Tarassaco
  • Ortica
  • Alghe
  • Semi di sesamo

…E cibi da ridurre o evitare

  • Caffè
  • Bevande gasate ricche di fosfati
  • Carne, insaccati, zuccheri raffinati, alcol (aumentano l’eliminazione renale del calcio)

Attenti agli incroci “pericolosi”

Per migliorare l’apporto di calcio non basta aumentare i latticini. Il loro elevato contenuto proteico, se associato all’abbondanza di alimenti proteici di cui è ricca la nostra dieta occidentale, finisce per favorire l’escrezione renale di calcio, mobilizzandolo dalle riserve ossee. Il risultato è di produrre un bilancio in perdita tra il calcio assorbito e quello eliminato. La soluzione: ridurre le proteine animali.

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