Cibi in scatola: si può?
Mangiare sano

Cibi in scatola: si può?

Li si crede sempre poco salutari, comunque meno dei cibi freschi; non è per forza così, a patto di seguire alcuni accorgimenti

Sono ormai più di duecento anni che il cibo in scatola è entrato a far parte del nostro quotidiano ed è diventato una consuetudine in dispensa. Certamente ha ragione chi sostiene che il cibo fresco sia generalmente da preferire rispetto a quello conservato in scatola, ma ciò non toglie che anche quelli racchiusi in piccoli contenitori di banda stagnata possano essere un valido aiuto per preparare piatti sani, leggeri ed equilibrati. Per usarli al meglio è bene conoscerne le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi. Gli alimenti in scatola possono essere utili per dare più sapore ad altre verdure fresche con poche calorie. Oltre al tonno al naturale, al salmone o alla carne in gelatina, prova ad arricchire un’insalatona con fagioli, ceci o mais. E ancora: con un scatoletta da 80 g di tonno al naturale, un po’ di pomodoro in scatola e una dose media di pasta puoi preparare un piatto unico completo con sole 400 calorie, da condire con un cucchiaino di olio d’oliva a crudo.

Leggi bene l’etichetta

Siamo abituati a guardare con attenzione ingredienti e date di scadenza dei prodotti freschi. Per quanto riguarda quelli in scatola bisogna fare ancora più attenzione, per decifrare con precisione l’etichetta e in generale le informazioni riportate sulla confezione. Ad esempio, per quanto riguarda la carne in scatola, è bene dare la preferenza a quei prodotti che dichiarano di usare il muscolo dell’animale, che viene privato del grasso e ripulito da cartilagini, tendini, pelle, quindi tagliato in pezzi uniformi prima di essere cotto nel brodo e sottoposto a salatura.

Placano la fame in fretta

Dopo una successiva selezione, i pezzi di carne vengono inscatolati insieme alla gelatina (che ne aumenta il potere saziante) con l’aggiunta di additivi per addensarli. Che cosa permette alla carne così trattata di conservarsi anche per quattro o cinque anni? È la sterilizzazione effettuata in autoclave alla temperatura di 120 gradi per una media di 75 minuti, in base alle dimensione della scatoletta. Durante tutte queste lavorazioni la carne perde parte delle sue sostanze (sali minerali, aminoacidi e vitamine solubili) e di questo bisogna tenere conto, non abusando delle scatolette di carne (non più di 1-2 alla settimana) e non aggiungendo sale. Quando il barattolo contiene ortaggi è particolarmente utile cercare la data di confezionamento, che può dare preziose indicazioni in merito alla qualità del contenuto della lattina: se è stato inscatolato durante l’inverno sta a indicare che ha subito trattamenti aggiuntivi e ha più additivi rispetto a un altro confezionato durante l’estate.

Il consiglio in più

Non consumare il contenuto di barattoli che si presentano rigonfi: la confezione deformata può essere indice di fermentazioni e presenza di microrganismi patogeni. Una volta aperta la scatoletta, il prodotto non consumato va conservato in frigorifero, per evitare che si ossidi.

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