Gonfiore dopo pizza o panino? Attenzione
Intolleranze

Gonfiore dopo pizza o panino? Attenzione

È uno dei primi sintomi che devono mettere in allarme: se oltre all’addome teso noti la comparsa di eczemi e sovrappeso, potresti essere intollerante al grano

L’intolleranzaal grano o frumento è una delle intolleranze più comuni e non deve essere confusa con la celiachia (vedi box nella pagina a destra), che è un’intolleranza permanente al glutine, una proteina contenuta nel grano, ma anche nell’orzo, nella segale, nell’avena...

Se sei intollerante al grano il tuo intestina rifiuta questo cereale in tutte le sue componenti: per questo avrai dei disturbi anche se assumerai dei cibi privi di glutine!

 

Non sottovalutare i malesseri persistenti

Alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento con diarrea e perdita di peso. Altri riferiscono uno o più sintomi cronici quali debolezza muscolare, formicolii, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, nervosismo e insonnia. Frequente è anche l’anemia da carenza di ferro. Infine, esistono soggetti nei quali i disturbi sono così modesti da non richiedere l’intervento del medico: in questi casi la malattia è diagnosticata solo perché nell’ambito familiare c’è già un altro soggetto intollerante.

La diagnosi si effettua sugli anticorpi

La diagnosi di intolleranzaal grano si effettua mediante specifici dosaggi sierologici e analizzando la reazione dell’organismo a questa somministrazione: le sostanze usate sono gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG) e gli EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA). Recentemente è stato messo a punto un nuovo test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA, gli Anti-transglutaminasi.

Ecco l’elenco completo dei cibi da eliminare

I cibi qui elencati sono da eliminare se hai il dubbio di essere intollerante al grano.

  • Prodotti da forno: tutti i tipi di pane, anche se di soia o di segale, grissini, crackers, fette biscottate, pizza, pasta, cuscus.
  • Cereali da colazione: ammessi solo i fiocchi di riso e d’avena
  • Carne e pesce:  hamburger, salami, salsicce, carne in scatola, paté, prosciutto cotto, cotolette di pesce e carne, cibi precotti o surgelati con impanatura.
  • Tra le verdure: vanno eliminate quelle ricoperte con pangrattato, fagioli e zuppe in scatola.
  • Salse e condimenti: dadi, senape, pesto e tutti i sughi già pronti. No al lievito in polvere.
  • Dolci: torte, pasta frolla, yogurt con cereali, gelati artigianali e industriali, cioccolata, caramelle.
  • Tra le bevande: birra, whisky, gin, alcuni tipi di vino.

Attenzione anche a certi farmaci (il grano è presente tra gli eccipienti), al seitan (è un alimento macrobiotico a base di glutine di grano) e persino alla colla sui francobolli.

La celiachia è l’intolleranza al glutine del grano. L’unica soluzione è evitarlo

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in frumento, farro, kamut, orzo, segale, avena, spelta e triticale. In Italia, l’incidenza di questa intolleranza, come conferma anche l’Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it), è in netto aumento: è stimata in un soggetto ogni 100-150 persone. Oggi i celiaci italiani sarebbero circa 400 mila, ma ne sono stati accertati solo 35 mila. Ogni anno vengono effettuate 5 mila nuove diagnosi e nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento del 9%.

 

La diagnosi. Per la diagnosi certa di celiachia è indispensabile la biopsia dell’intestino tenue: l’esame istologico determina con sicurezza l’atrofia dei villi intestinali.

 

I rimedi. Per curare la celiachia l’unica via conosciuta è quella di escludere dalla dieta pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. L’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare col tempo danni gravi, tra i quali malassorbimento, crampi, alterazioni cutanee e stanchezza cronica.

I rimedi all’intolleranza da grano

Usa i cibi alternativi e depura l’intestino col baobab

La prima regola da seguire per combattere l’intolleranza al grano è quella di evitare totalmente, almeno per 2 mesi, gli alimenti che lo contengono.

Esistono per fortuna dei cibi che possono essere tranquillamente consumati anche dai “patiti” di pane, pasta e affini. Tra questi si segnalano: riso, mais, miglio, amaranto, quinoa, grano saraceno; patate, castagne, brodo vegetale e di carne; carni (suine, bovine, ovine, caprine, pollame, selvaggina), tutti i pesci e i molluschi; prosciutto crudo, formaggi stagionati, uova, verdura, legumi e frutta. Tra i condimenti utilizzabili, ci sono burro, lardo, strutto, olio d’oliva extravergine, olio di arachidi, di soia, di mais, di girasole, di vinaccioli, sale ed erbe aromatiche; funghi secchi e freschi,  olive, latte, panna fresca. Tra le bevande, caffè, tè, camomilla e tisane in genere, bibite gassate, vino, acqua, spumante, champagne. Ammessi anche zucchero e miele.

I cibi a base di grano, dopo i 2 mesi di “astinenza”, potranno essere reintrodotti gradualmente e a piccole dosi, verificando sempre le reazioni dell’organismo.

Ecco tre consigli in più per curare l’intolleranza al grano durante la dieta

Disintossicare l’organismo con il baobab

Le intolleranze che scatenano coliti e gonfiori, come quelle indotte dal grano, migliorano assumendo la polpa liofilizzata di baobab, l’albero africano noto per la sua attività depurativa sull’intestino. Basta bere una bustina di polvere del frutto sciolta in un po’ d’acqua la mattina per 2 mesi.

 

Mantenersi in forze con il coenzima Q10

È un’integratore che ci mantiene in forze quando aboliamo dalla nostra dieta i farinacei. Assumi una compressa prima dei 2 pasti principali per 2 mesi.

Stimolare il metabolismo con le alghe

Se si eliminano i cibi a base di grano, spesso ci si sente stanchi e nervosi. Per evitare questa spiacevole ricaduta, assumi per 2 mesi 2 compresse di alga spirulina la mattina con un abbondante bicchiere d’acqua.

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