Una birra al giorno allunga la vita
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Una birra al giorno allunga la vita

Se bevuta con moderazione, questa antichissima bevanda alcolica, protegge le arterie e previene altre malattie, oltre a essere utile per reintegrare vitamine e sali minerali dopo l’attività fisica

Cosa c’è di più dissetante di una buona birra fresca, in estate come dopo un’intensa attività fisica? Se poi sappiamo che fa anche bene al nostro organismo, siamo certamente più invogliati a berla, ma senza esagerare. Si tratta pure sempre di una bevanda alcolica. Consumata con moderazione, infatti, ha sorprendenti effetti benefici sulla nostra salute.

La birra ha origini antichissime e il suo consumo era molto diffuso in Mesopotamia. Considerata un vero e proprio alimento, tanto che i Sumerila chiamavano “pane liquido”. La usavano anche come unità di misura per calcolare il salario degli operai. Nel Codice di Hammourabi si trovano leggi che ne regolavano produzione e commercio. Gli Egizi furono i primi che la usarono a scopo terapeutico; in alcuni papiri esistono infatti prescrizioni mediche per curare diversi malanni. La facevano addirittura bere ai bambini diluita con acqua e miele. Molto probabilmente, Cleopatra la offrì a Cesare nei loro banchetti d’amore. Nell’Antico Egitto, la birra era legata anche al culto di Osiride tanto che i ricchi si facevano costruire piccole birrerie nelle tombe. Anche Greci e Romani bevevano birra, termine che deriva dal latino bibere (bere). Le donne dell’Antica Grecia usavano birra in rituali sacri rivolti alla dea Demetra, come dono di fertilità. A Creta la birra (bruton) veniva offerta al Sacro Toro prima degli spettacoli di tauromachia. Si beveva birra in tutte le provincie dell’Impero Romano e se ne poterono già appurare le proprietà medicamentose, migliorando la salute della popolazione che ne faceva uso. I guerrieri celti, poi, banchettavano bevendo birra (cervisia) alla fine di ogni battaglia.

Fin dall’antichità, la birrificazione era prerogativa delle donne (le prime furono le sacerdotesse babilonesi), dopodiché questo privilegio passò nelle mani della Chiesa, mantenendo il legame birra-religione. Dal Medio Evio la birra venne prodotta nei conventi e i monaci trappisti (che ne potevano bere fino a 5 litri al giorno, compensando i loro pasti frugali) diventarono dei veri e propri maestri, migliorandone gusto e principi nutritivi. In Inghilterra, poi, la birra faceva parte della dote di matrimonio delle donne e veniva offerta durante i banchetti nuziali. La birra era considerata addirittura più salutare dell’acqua. Durante l’Inquisizione vennero perseguitate molte “streghe della birra” a causa di morti sospette dovute probabilmente al “grut”, un miscuglio di erbe con cui si preparava questa bevanda. Il grut venne poi sostituito con il luppolo, che migliorò notevolmente proprietà organolettiche e nutrizionali della birra, rivelandone anche le caratteristiche benefiche. Vediamo quali sono.

Protegge da numerose malattie

La birra che beviamo oggi, però, è molto diversa da quella che si beveva in passato. Questo è dovuto principalmente all’aggiunta del luppolo che ne conferisce freschezza e ne ottimizza la conservazione. Il luppolo presente nella birra è un concentrato di antiossidanti, soprattutto flavonoidi di vario tipo, utili a combattere i radicali liberi e a prevenire l’invecchiamento cellulare. Lo xantumolo, antiossidante presente nella birra, fa bene al cuore poiché lo protegge (prevenendo l’accumulo di omocisteina) e migliora la circolazione sanguigna. Inoltre, favorisce il colesterolo “buono” HDL a discapito di quello “cattivo” LDL, protegge dalle malattie cardiovascolari, rendendo le arterie più flessibili e riducendo fino al 30% il rischio d’infarto. Utile anche in caso di ipertensione e problemi vascolari di vario genere, previene la formazione di coaguli e rende il sangue più fluido. Ha anche un effetto anti-infiammatorio, poiché fa diminuire nel sangue i livelli di proteina C-reattiva (CRP) e fibrogeno che provocano le infiammazioni. Inoltre, aumenta la sensibilità all’insulina, contrastando l’insorgere del diabete. Lo xantumolo in essa contenuti aiutano anche nella prevenzione di alcuni tumori, come quello al seno, alle ovaie e al colon.

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Altre proprietà benefiche della birra

Grazie al suo contenuto in fibre solubili (circa un grammo per bicchiere), la birra aiuta lo stomaco, migliora la digestione e favorisce le funzioni dell’intestino. Un moderato consumo di birra può essere benefico anche per i reni. L’elevata quantità di acqua in essa contenuta favorisce la diuresi, migliorando il funzionamento e il potere drenante dei reni; mentre il luppolo riduce il rischio di formazione di calcoli renali fino al 40%. La birra è “amica” delle donne, perché il silicio in essa contenuto rinforza le ossa e previene l’osteoporosi. In menopausa, poi, allevia i sintomi, poiché innalza il livello di estrogeni e prolunga la funzione ovarica. La vitamina E ha effetto anti-aging sulla pelle, con effetto rigenerante e purificante. Oltre a stimolare il funzionamento del sistema immunitario. La birra, poi, protegge il cervello da patologie neurodegenerative come l’Alzheimer causate dall’accumulo di alluminio che, invece, viene eliminato proprio grazie all’assunzione di questa bevanda, sempre in quantità moderate. Come pure migliora la memoria. Infine la birra vanta un blando effetto sedativo, per cui un bicchiere a pasto è consigliato per dipanare ansia e stress. Se bevuta la sera può essere soporifera, conciliando il sonno.

Connubio birra e attività fisica

Ricchissima in sali minerali come potassio, magnesio, silicio, calcio, rame, fosforo, sodio, fluoro e selenio. È anche fonte di vitamine del gruppo B e acido folico; vitamina C ed E. Inoltre, possiede un buon contenuto di proteine (5%) e carboidrati che le conferisce un ottimo potere nutrizionale. L’elevato contenuto in vitamine, amminoacidi e sali minerali, rende la birra una bevanda ottimale anche per chi pratica sport. Oltre a dissetare e reidratare dopo un’intensa attività fisica, infatti, è anche molto nutriente. Secondo alcuni studi è addirittura meglio dell’acqua. Va bene dopo la corsa o alla fine di una lunga camminata, un’uscita in bici, per riprendersi soprattutto dopo uno sforzo fisico protratto nel tempo. I sali minerali, gli zuccheri e l’anidride carbonica in essa contenuta, consentono di assorbire liquidi più velocemente, reidratandosi più facilmente, senza l’aumento della diuresi che ci sarebbe bevendo acqua semplice. I carboidrati, poi, consentono di reintegrare le calorie spesa durante l’attività fisica. È certamente meglio degli integratori salini. Le donne sembrano ulteriormente avvantaggiate dal bere birra associandola allo sport. Per il gentil sesso si ha un miglioramento della performance atletica, oltre che una minor perdita di calcio dalle ossa. Naturalmente sempre senza esagerare, mezzo litro per gli uomini e un quarto per le donne.

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Cruda è meglio

In generale, preferire una buona birra artigianale, possibilmente di alta qualità. Se non pastorizzata, ovvero “cruda” è decisamente meglio, poiché mantiene inalterate le sue proprietà organolettiche e apporta benefici all’organismo. Sono queste le birre ricche di xantumolo, l’antiossidante presente nel luppolo che protegge dalle malattie. Birre dal caratteristico sapore amaro luppolato e dalla schiuma persistente. Una schiuma densa che non si dissolve nel bicchiere, mantiene la birra fresca e ne conserva l’aroma, proteggendo dall’ossidazione le sostanze in essa contenute, è indice di ingredienti selezionati e di qualità.

Quanta berne e quando no

Berla con moderazione, perché si tratta pure sempre di una sostanza alcolica. La dose consigliata è di una pinta al giorno (56 cl), circa mezzo litro. Ovvero circa due bicchieri da 250 ml al massimo per le donne e tre bicchieri per gli uomini, da consumare durante i pasti. Se si esagera con la birra, infatti, se ne perdono tutti benefici per la salute e, anzi, essendo una bevanda alcolica si può, invece, incorrere in problematiche legate al consumo di alcol addirittura opposte alle sopra citate proprietà benefiche (problemi al fegato, cirrosi epatica, sindrome metabolica, diabete, ipertensione etc.). Attenzione, inoltre, che i lieviti presenti nella birra possono provocare infiammazioni alla prostata. La birra contiene: acqua, luppolo, malto e lievito. Il malto può essere di orzo, frumento o segale. In questo caso è controindicata per i celiaci, essendo cereali che contengono glutine. Se invece il malto è di riso o mais va bene anche per gli intolleranti. Essendo una bevanda alcolica è sconsigliata alle donne in gravidanza e che allattano, come pure ai bambini. Se assunta senza esagerare fa addirittura bene alla salute. Consentito dunque un bicchiere di birra a pasto, sempre però seguendo i principi di un’alimentazione sana e bilanciata.

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