Questi ortaggi, gustati a fette nell’insalata ma anche nelle zuppe sono un eccezionale riserva di zolfo, fibre e vitamina C: scopri tutte le virtù dei porri
Sono gli ortaggi che salutano la fine dell’inverno: l’ultimo raccolto di porri si fa proprio a febbraio. Ne esistono di varie qualità, più o meno pregiate, a seconda della zona di produzione. La tradizione gastronomica è solita presentarli cotti: in forno, al vapore, ripassati in padella o impiegati nei soffritti. Il consumo a crudo è però quello più raccomandato perché solo in questo modo si assimilano tutte le vitamine e i sali minerali di cui i porri abbondano. Questi bulbi sono ricchi di calcio, zolfo ma anche di potassio, fosforo, ferro, magnesio. La percentuale di vitamina C è molto alta, addirittura maggiore rispetto a quella presente in aglio e cipolla. I porri contengono anche le preziose vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina) e la vitamina PP (niacina).
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Ricchi di acqua e poveri di calorie i porri sono alimenti che non devono mancare nell’alimentazione delle persone che stanno seguendo un percorso dimagrante. Un consumo regolare di porri aiuta a drenare gli organi emuntori e a ridurre le tossine presenti a livello epatico. Lo zolfo e i principi attivi di questo ortaggio aiutano a tenere puliti anche i bronchi e i polmoni e ad attenuare gli stati asmatici. Febbraio è il mese che chiude la stagione invernale e porta con sé gli ultimi strascichi di raffreddori e influenze. Un motivo in più per aumentare in questo periodo il consumo di vegetali arancioni e verdi (fonti di betacarotene e clorofilla) ma anche di porri: essendo così ricchi di vitamina C e minerali, alzano lo scudo delle difese immunitarie e combattono le malattie tipiche di fine inverno.
In più i porri attivano un’azione diuretica, leggermente lassativa e depurativa: niente di meglio per preparare i nostri organi all’imminente cambio di stagione. Infine i porri rinforzano l’intestino: riducono la formazione dei gas intestinali e, grazie alle fibre, mantengono pulito il colon e favoriscono la peristalsi. E non è tutto, perché nell’antichità il porro era considerato un alimento afrodisiaco e un rimedio per aumentare la fertilità delle donne e per facilitare il ciclo mestruale.
Se non gradisci l’aroma intenso delle cipolle nei battuti, nei sughi e soprattutto nelle insalate, puoi sostituirle con un piccolo porro affettato a rondelle molto fini. Elimina le foglie più esterne e dure e utilizza la parte interna più bianca, che dà sapore ma non “pesa” né sull’alito né sulla digestione. Le foglie più esterne, verdi e fibrose, del porro sono invece ottime per insaporire le frittate; dopo averle lavate con cura, tritale fini e aggiungile insieme a un battuto di prezzemolo alle tue omelette.
Per preparare una minestra emolliente e depurativa, ottima anche per ridurre catarro e secrezioni e per abbassare la febbre, abbina i porri all’orzo e alle carote, che purificano i bronchi e l’intestino. Servi questo piatto preferibilmente a cena: ti aiuta anche a riposare meglio. Inizia a tagliare a cubetti due carote e falle cuocere insieme all’orzo. Aggiungi al brodo di cottura un dado vegetale. Taglia finemente il porro e amalgamalo alla zuppa quando la cottura sarà quasi terminata Regola di sale e spolvera la minestra con del formaggio grattugiato e una macinata di pepe nero.