Questa radice dal sapore pungente, nelle sue varie formulazioni, stimola l’attività dello stomaco e vince i bruciori….
La liquirizia è una delle erbe curative più benefiche che conosciamo, è addirittura menzionata nel primo erbario cinese 5000 anni fa come principio utile contro la tosse, i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari. Nel IV secolo a.C. Ippocrate consigliava la “radice dolce” per le affezioni respiratorie. Di questa piccola pianta erbacea si utilizzano le radici e i fusti sotterranei. Diversi studi ne confermano l’antico impiego come antitussivo; ma l’uso che più ci interessa a marzo è quello gastro-intestinale. La radice esercita un’azione curativa nel trattamento delle gastriti e dell’ulcera gastro-duodenale ma svolge anche un importante ruolo di profilassi e protezione. Grazie alla glicirrizina, riduce l’inattivazione degli antinfiammatori naturali endogeni dell’organismo (cortisolo); in più, aumenta la concentrazione di importanti sostanze coinvolte nella protezione della mucosa gastrica con un effetto cicatrizzante di grande interesse.
Aiuta lo stomaco
In caso di digestione difficile, bruciori di stomaco e ulcera, la liquirizia deve essere associata ad erbe rinfrescanti, digestive e calmanti. Ideale miscelarla con Menta foglie e Camomilla: fatevi comporre la miscela dall’erborista e usatela per preparare una tisana, da bere dopo i pasti principali.
Risveglia l’intestino
Grazie ai flavonoidi, la radice di Liquirizia è antispasmodica; abbinata a piante ricche di principi antrachinonici (come la senna) è lassativa. Chiedete all’erborista di confezionarvi il mix di piante e usatelo per preparare una tisana, da bere alla sera.
Calma le infiammazioni
La Liquirizia è apprezzata anche per la sua efficacia nell’uso topico: il suo infuso, applicato come impacco due volte al giorno, ha proprietà antinfiammatorie nei confronti dell’artrite, della psoriasi e delle infiammazioni al cavo orale.
Sgonfia la pancia e fa bene al fegato
La liquirizia è inoltre continuo oggetto di ricerche scientifiche che evidenziano una potenziale attività epatoprotettrice. È utile anche nel gonfiore epigastrico, nelle difficoltà digestive, nel meteorismo, nelle areofagie e nella dismenorrea.