Quando l'acqua disseta... il cervello
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Quando l'acqua disseta... il cervello

Lo dice la scienza: la disidratazione rende difficoltose memoria e capacità di concentrazione. Motivo in più per bere molta acqua

Bere acqua tutti i giorni è una necessità: fin qui, nulla di nuovo. Quello che forse non tutti sanno è che, secondo un recente studio statunitense in caso di disidratazione a pagarne il prezzo più alto non è il corpo ma il cervello, che inizia ad avere difficoltà nel ricordare, con l'attenzione e nei  tempi di reazione che risulterebbero rallentati. La letteratura scientifica aveva evidenziato già anni fa una forte correlazione tra la disidratazione e la perdita temporanea di funzioni cognitive. Attenzione: anche una condizione di "lieve disidratazione" può essere nociva e renderci meno “attivi”.

Basta una lieve privazione per danneggiare il cervello

Lo studio pubblicato poco tempo fa sul Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism, e condotto  dagli studiosi del Weill Cornell Medical College’s Brain and Mind Research Institute, ha evidenziato  che una perdita di acqua pari al 5% del peso corporeo, può già avere ripercussioni sui neuroni.  A pagarne il prezzo sarebbero soprattutto le attività cerebrali più “complesse” come la memoria a breve termine, l'attenzione e i tempi di reazione. Il cervello in qualche modo si protegge destinando le “energie” ai circuiti deputati alla sopravvivenza (controllo della temperatura, del respiro e del battito cardiaco) “tagliando” su quello che nella situazione di emergenza non è funzionale. Come spiega Giuseppe Faraco, docente di Neuroscienze al Weill Cornell Medical College e autore della ricerca, anche una leggera disidratazione può avere un forte impatto sulle capacità lavorative e sulla produttività delle persone.

Bambini e anziani rischiano di più se bevono poco

Questi effetti risultano poi amplificati  negli anziani e i bambini molto piccoli. lo studio è avvalorato da una precedente analisi del 2010, pubblicata sul Journal Human Brain Mapping: lo studio in questione  suggeriva che nei soggetti che affrontavano periodi di disidratazione prolungata si verifica una riduzione significativa di funzioni cognitive importanti come la capacità di pianificare il lavoro o di elaborare concetti complessi. Il consiglio è senza dubbio di  non dimenticare mai di bere molto sia d’estate sia d’inverno, senza superare i 2,5 lt di acqua al giorno per gli uomini e 2,2 lt per le donne.

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