Lo dice la ricerca: quello che viene considerato un esercizio di minimo impatto può risultare efficace nella prevenzione del rischio di morte prematura.
Questa raccomandazione anti-sedentarietà sembra esagerata, ma in realtà conferma in pieno gli studi precedenti fatti da una serie di ricercatori sui fattori che prevengono l’insorgenza di malattie cardiovascolari e metaboliche. Questa volta l’indicazione viene da un team di ricercatori dell’università dello Utah, negli Stati Uniti: alzarsi due minuti ogni ora dalla scrivania allunga davvero la vita!
Lo studio ha coinvolto 3.626 tra uomini e donne che sono stati seguiti per un certo numero di giorni e le cui attività sono state registrate da un sensore di movimento del quale sono stati dotati all’inizio dello studio. I soggetti arruolati sono stati poi divisi in gruppi a seconda del livello di attività fisica che ciascuno praticava ogni giorno, considerando le varie possibilità di attività fisica praticabili nella giornata: dallo stare sempre seduti mentre si lavora all’ alzarsi e (semplicemente) passeggiare nella stanza, fino a camminare all’aria aperta o praticare jogging. La maggior parte di loro trascorrevano gran parte delle giornate seduti. Dopo tre o quattro anni i ricercatori hanno verificato la storia clinica di queste persone grazie al database dell’Health and Nutrition Examination Survey nazionale. I ricercatori hanno poi calcolato se stare in piedi, camminare o fare jogging avesse portato differenze tra i soggetti in termini di rischio di gravi complicanze cardiovascolari.
I dati sono stati sorprendenti: coloro che si alzavano in modo periodico dalla postazione lavorativa e semplicemente andavano un po’ in giro a passeggiare hanno fatto registrare un vantaggio notevole in termini di rischio di mortalità. In particolare: alzarsi due minuti ogni ora dalla scrivania e fare un giretto è valso loro un abbassamento del rischio del 33% rispetto ai soggetti totalmente sedentari. La ricerca, pubblicata sulla rivista Clinical Journal dell’American Society di Nefrologia, si è in particolare soffermata sull’effetto negativo della sedentarietà nei malati cronici colpiti da malattie renali. Ma a maggior ragione sono dati che ci devono far capire come nei soggetti “sani” una piccola attenzione quotidiana può avere un impatto cosi decisivo sulla nostra salute.