Trigliceridi alti: cause, sintomi e dieta per abbassarli
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Trigliceridi alti: cause, sintomi e dieta per abbassarli

Se non li tieni a bada, questi grassi si depositano nel sangue, mettendo a rischio cuore e arterie e portando al sovrappeso. Ecco come abbassarli in poco tempo

Nelle tavole di oggi abbondano cibi che una volta erano consumati soltanto in occasioni speciali o da una percentuale ridotta di persone: carne, latticini, prodotti ricchi di zucchero bianco e farine raffinate. In tale modo di alimentarsi trovano terreno fertile i trigliceridi, che costituiscono la maggior parte dei grassi provenienti dai cibi e che da questi si accumulano nel sangue, favorendo lo sviluppo delle più comuni malattie cardiovascolari, obesità e diabete. Per contrastare ciò, diventa quindi indispensabile reintrodurre una dieta giusta che includa gli alimenti dalle cui proprietà i popoli antichi hanno sempre tratto grandi giovamenti. Grazie ad abitudini alimentari sane e genuine e alle risorse offerte da Madre Natura, è possibile depurare vasi sanguigni, cuore e l’intero organismo.

Indice dell'articolo

Trigliceridi: cosa sono

I trigliceridi sono lipidi formati da una molecola di glicerolo e tre acidi grassi che hanno principalmente due funzioni: da un lato costituiscono una riserva di energia per l’organismo, dall'altro fungono da isolante termico e rappresentano il principale componente del tessuto adiposo. Entrano in circolazione attraverso l’alimentazione e in piccola parte sono prodotti dal fegato. Questi grassi che immettiamo nel sangue sono utili perché forniscono alle cellule l'energia necessaria per svolgere i loro compiti. Quando il corpo non si serve dei trigliceridi, però, il pancreas mette in campo l’insulina che ha lo scopo di immagazzinarli negli strati adiposi. Una quota ne rimane comunque in circolo nel sangue sotto forma di lipoproteine o chilomicroni - che hanno la funzione di trasportare i trigliceridi ai tessuti, soprattutto quello adiposo e muscolare - e di VLDL (Very low-density lipoprotein), un tipo di lipoproteine a densità molto bassa.

Le cause e i sintomi dell’ipertrigliceridemia

I livelli dei trigliceridi nel sangue dovrebbero oscillare tra i 150 e i 200 milligrammi per decilitro. Un innalzamento può derivare da numerose cause, divise tra primarie e secondarie. Quella primaria o familiare (tipo IV e V) è una patologia ereditaria, trasmessa geneticamente, associata spesso a obesità e ridotta tolleranza al glucosio, che aumentano il rischio di alterazioni coronariche e pancreatiti acute. Il secondo motivo che scatena l’aumento dei trigliceridi è determinato da fattori comportamentali o essere la conseguenza di altre patologie, tra cui:

  • Abuso di alcol e fumo;
  • Dieta sbilanciata con troppi zuccheri semplici o abbuffate;
  • Vita sedentaria;
  • Diabete mellito non curato;
  • Sindrome nefrosica;
  • Insufficienza renale;
  • Assunzione di farmaci corticosteroidi ed estrogeni.

Trigliceridi alti: cosa mangiare

Trigliceridi alti richiedono una dieta sana e naturale povera di sale e zucchero, come saccarosio, fruttosio ma anche dolcificanti artificiali che provocano dipendenza dal sapore dolce e danneggiano fegato e pancreas. Inoltre, andrebbero eliminati grassi idrogenati e di palma o palmisti e ridotti i grassi saturi di carni, salumi e formaggi. Bastano già questi semplici accorgimenti per ridurre i grassi nel sangue e il colesterolo LDL (quello “cattivo”), abbassare la pressione sanguigna, prevenire il diabete e persino per dimagrire eliminando qualche chilo se si è in soprappeso, contrastando la formazione di grasso addominale. Se poi a ciò aggiungiamo l’uso di cereali integrali e il consumo di verdura e frutta (massimo 250-300 g al giorno), allora possiamo essere certi di ottenere ottimi risultati in termini di controllo dei grassi e degli zuccheri nel sangue.

Ecco cosa mettere a tavola:

Proteine e fibre per disintossicare e risvegliare il metabolismoGli alimenti proteici da preferire sono legumi, tofu, tempeh, pesce e carni bianche. La dieta deve lasciar posto, se tollerati, anche a uova (2 a settimana) e formaggi, preferendo grana, parmigiano, primo sale, caprini freschi, mozzarella e ricotta, purché consumati con moderazione e 1-2 volte a settimana. Una porzione di grana o parmigiano sarà di 30 g, per la ricotta 120-150 g, la mozzarella 70g e gli altri 100g. Lo yogurt bianco al naturale, invece, potrà essere portato in tavola 1-2 volte al dì. Va aumentato l’apporto di fibre solubili, come i betaglucani di avena e orzo, le mucillagini di pere e semi di lino, le pectine delle mele e i galattomannani dei legumi.
Omega3, vitamina C e antiossidanti per rigenerare cuore e cervelloTra le sostanze fondamentali per ridurre i trigliceridi non vanno dimenticati gli acidi grassi omega-3, vitamina C e gli antiossidanti in genere. I primi si trovano nel pesce di mare, da consumare 3-4 volte a settimana, ma anche nella frutta secca oleosa come noci e mandorle, che possono essere mangiati anche tutti i giorni (non più di 30 g), e negli oli vegetali tra cui quello di girasole, ricco di vitamina E e grassi polinsaturi dall’azione vasoprotettrice. La vitamina C riduce grassi e zuccheri nel sangue, ecco perché prezzemolo, carciofi, kiwi, fragole, peperoni, broccoli, mele, agrumi non devono mai mancare nel piatto. E così tutti gli antiossidanti di frutta e verdura, che proteggono non solo il cuore, ma anche il cervello dall’invecchiamento cellulare.

Via i trigliceridi con i pancake di lupini

Ingredienti: 40 g di farina di lupini; 20 g di farina di riso; 2 g di cremortartaro; scorza di limone grattugiata; semi di papavero; bevanda vegetale o latte q.b.

Procedimento: mescola le due farine in una ciotola con tutti gli altri ingredienti finché non ottieni un composto liscio e omogeneo. Quindi versa il composto in una padella calda antiaderente, livellando velocemente con un cucchiaio e facendo cuocere entrambi i lati per qualche secondo. Per gustare meglio i pancakes, puoi accompagnarli con dei mirtilli e un cucchiaio di sciroppo d’acero o crema di mandorle senza zuccheri aggiunti e granella di cocco.

Betulla e ginepro, le piante che depurano il sangue

Per tenere sotto controllo i trigliceridi è importante seguire periodicamente una terapia naturale a base di erbe capaci di tonificare l'attività epatica e di depurare il sangue. Ottimi sono i gemmoderivati di Betula Verrucosa e di Ginepro.

BetullaPreparato con le gemme fresche della betulla bianca, questo rimedio è un potente drenante sanguigno e linfatico, capace di depurare l’organismo dalle tossine endogene e da quelle conseguenti all'assunzione di farmaci, e di abbassare il tasso sia dei trigliceridi che del colesterolo. La dose consigliata è di 50 gocce, diluite in poca acqua, da assumere la mattina a digiuno, per tre settimane.
GineproL'azione del Ginepro si concentra sulla funzionalità epatica e sulla corretta produzione di bile, indispensabile per emulsionare i grassi, prevenire la formazione di placche sulle pareti dei vasi, promuovere l'eliminazione dei trigliceridi alti. Si usa in Macerato glicerico: 30 gocce in poca acqua un quarto d'ora prima di pranzo e cena, per un mese.

I rimedi omeopatici contro l’ipertrigliceridemia

Tra gli omeopatici è utile il Nux Vomica 30 CH, rimedio dell’ipertrigliceridemia da stress e tensione nervosa, adatto alle persone colleriche, irritabili e di cattivo umore, che sfogano le frustrazioni negli eccessi alimentari, scaricando sul fegato un surplus di grassi e tossine che si trasformano in alti livelli di trigliceridi e colesterolo. Se ne assumono 3 granuli, tre volte al giorno. Lycopodium 7 CH è il rimedio indicato in caso di trigliceridi alti da insufficienza epatica o da rallentamento del metabolismo epatico e tiroideo, con disturbi digestivi, addome gonfio e voluminoso, stanchezza cronica, perdita di capelli. Se ne assumono 3 granuli, 3 volte al giorno, lontano dai pasti, per venti giorni circa. Una buona strategia per combattere i trigliceridi alti è assumere ciclicamente oligoelementi riequilibranti come: Manganese-Cobalto (1 fiala 3 volte a settimana, a digiuno), Zolfo per depurare il sangue (1 fiala 5 minuti dopo il manganese cobalto) e Zinco-Nichel-Cobalto per riequilibrare l'attività pancreatica (1 fiala 3 volte a settimana a digiuno).

I fiori che aiutano

Contro l’ipertrigliceridemia sono di grande aiuto anche le essenze floreali, che agiscono sulle componenti psicoemotive del problema. La diluizione da assumere comprende i fiori di Bach: Gentian, Impatiens e Crab Apple.

GentianIl fiore dell’amara genziana promuove l’attività epatica, stimolando la metabolizzazione dei trigliceridi stoccati in eccesso.
ImpatiensContrasta l’ipertrigliceridemia da stress, legata all’aumento di cortisolo circolante, e il conseguente picco di trigliceridi e colesterolo.
Crab appleIl fiore del melo ripulisce l’organismo e il sangue.

Anche lo sport è importante

Poiché i trigliceridi sono il carburante energetico del corpo, fare regolarmente attività fisica almeno tre volte la settimana è essenziale per consumare le riserve di trigliceridi stoccate nel corpo, evitando pericolosi accumuli nel sangue e nei tessuti o che si trasformino in strati adiposi.

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