Da assumere in grani o usare sotto forma di olio, la mirra è un integratore che aiuta la tiroide e abbrevia la convalescenza in caso di malattie
Può capitare, dopo un’infezione virale o un periodo di impegno psicofisico molto intenso, di non riuscire a liberarsi da una costante sensazione di stanchezza. Ma quando il disagio si prolunga nel tempo e si accompagna a gonfiore diffuso o aumento di peso, capelli fragili e affanno, può essere il segnale di una tiroide in difficoltà. Tra i fattori che possono alterare il buon funzionamento di questa preziosa ghiandola endocrina, lo stress occupa un posto di primo piano perché innesca la produzione di cortisolo, che a sua volta influisce sulla produzione degli ormoni tiroidei; anche virus, infiammazioni e abuso di farmaci (in particolare i FANS, gli antiacidi e gli anti colesterolo) hanno un effetto deprimente sull’attività tiroidea, al punto da rallentarne l’attività.
Per stimolare la nostra tiroide possiamo ricorrere all’olio essenziale di mirra. Usata già dagli antichi egizi, che ne sfruttavano le virtù astringenti, disinfettanti e cicatrizzanti sia nella pratica medica che nei processi di imbalsamazione, la mirra è una resina vegetale ricca di oli eterici, gommoresine e sesquiterpeni dalle proprietà antisettiche e antinfiammatorie. Particolarmente utile nelle patologie di origine virale, ha la capacità di stimolare efficacemente l’attività tiroidea in modo dolce e sicuro.
Due volte al giorno, diluisci 3 gocce di olio essenziale di mirra in un cucchiaino di olio di mandorle dolci e massaggia delicatamente la gola, fi no all’attaccatura del busto, facendo assorbire completamente la miscela.