L’estratto secco di questa pianta di origine indiana neutralizza grassi, tossine e ristagni e contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo cattivo
Coltivata e conosciuta in Occidente come Berberis indiana o crespino, la Berberis aristata è un arbusto spinoso della famiglia delle Berberidacee. Questa pianta, originaria delle zone montane di India, Nepal e Sri Lanka, ha una corteccia di colore giallo-grigio all’esterno e giallo scuro all’interno (se ne ricava una polvere per la tintura dei tessuti) ed è nota anche per le sue bacche dolci, che, fresche o secche, vengono gustate in India come dessert. Le virtù curative e depurative della Berberis sono legate principalmente alle radici della pianta, usate nella medicina ayurvedica e popolare indiana (anche in una particolare preparazione chiamata Rasaut) per la cura di vari disturbi, come febbre, oftalmie e problemi digestivi.
La pianta è diventata famosa, di recente, anche per gli effetti benefici dimostrati sul controllo di glicemia e colesterolo e, quindi, per la prevenzione del diabete e delle malattie cardiocircolatorie. Tale virtù sarebbe dovuta alla berberina, un alcaloide vegetale dalle proprietà antibatteriche, antifiammatorie e antiossidanti, in grado di inibire l’azione dell’enzima ACC, responsabile della sintesi dei grassi. La berberina è un ottimo integratore anche per tornare in linea perché, oltre a bloccare l’accumulo di lipidi, induce alla sazietà
L’estratto di Berberis aristata in capsule si trova in erboristeria o farmacia, anche in associazione ad altre erbe; assumilo 2 volte al dì, una capsula durante i pasti. È preferibile non usare l’estratto di questa pianta in gravidanza e allattamento e in caso di terapia medica con farmaci ipolipidemizzanti.