Ripulisci i reni con gli estratti giusti
Erbe e fitoterapia

Ripulisci i reni con gli estratti giusti

In questo periodo è necessario rigenerare gli organi- filtro per eliminare le scorie che preparano il terreno a stanchezza cronica, nefriti e altre malattie

La stanchezza cronica tipica di primavera può dipendere dal funzionamento renale? Secondo la medicina tradizionale cinese sì. Essendo i reni il centro di raccolta dell’energia vitale, tutti gli altri organi dipendono da essi per la loro sopravvivenza. Nella cultura medica scientifica occidentale le patologie dei reni sono solo quelle che interessano strettamente tali organi: calcoli, infiammazioni, idronefrosi, tumori ecc. Nella medicina energetica, invece, ci sono tanti altri segnali molto più subdoli, che ci avvisano per tempo se la funzione del nostro filtro renale è messa a rischio. La stanchezza cronica indica che stiamo facendo fatica a filtrare alcune “tossine” presenti nell’organismo.

Cosa rischi se il rene è stanco

  • Calcolosi renale: Questa patologia dipende dal deposito di sali di calcio (ossalati, fosfati ecc.) all’interno del tessuto renale. Può essere silente e manifestarsi semplicemente con l’emissione di “sabbiolina” (renella) con le urine o può provocare coliche renali (il dolore origina da dietro la schiena e si irradia anteriormente all’inguine).
     
  • Nefrite e glomerulonefrite: Sono infiammazioni acute o croniche del tessuto renale, provocate da microrganismi o da reazioni autoimmuni. Scatenano malessere cronico.
     
  • Idronefrosi: È l’aumento del volume renale dovuto a difficoltà a filtrare acqua, solitamente in seguito alla presenza di un calcolo che ostruisce le vie urinarie.
     
  • Sindrome nefrosica: È il quadro dell’insufficienza renale, caratterizzata da perdita di proteine con le urine, edemi diffusi, talora gotta e aumento della pressione arteriosa.

Gli estratti naturali che favoriscono ricambio

  • La betulla elimina cloruri e colesterolo
    La Betula verrucosa è uno dei diuretici più efficaci in quanto è un potente eliminatore di cloruri, dell’urea e dell’acido urico. È inoltre la pianta principale nel favorire il ricambio cellulare di sodio e potassio. Viene impiegata anche in caso di reumatismi, calcolosi, nefrite, albuminuria (perdita di proteine con le urine), gotta e aumento del colesterolo nel sangue. Si può assumere sotto forma di sciroppo di foglie essiccate (10-20 ml al giorno disciolti in un bicchiere d’acqua, lontano dai pasti) o come macerato glicerico (30-50 gocce disciolte in un bicchiere d’acqua prima dei tre pasti principali) per il mese di aprile.
     
  • Il faggio previene renella e infiammazioni
    Altro rimedio immancabile per rigenerare i reni è il faggio (Fagus sylvatica), uno dei più importanti drenanti renali, che cura tutti gli stati di affaticamento dei reni, specialmente in fase iniziale, così come la ritenzione idrica, la nefrite e la calcolosi. Si utilizza il macerato glicerico ottenuto dalle gemme, alla dose di 30-50 gocce al giorno in un bicchiere d’acqua da assumere prima dei tre pasti principali per 30 giorni.

Gli errori da evitare

  • Bere poco (meno di un litro di ac qua al giorno): le scorie sono più difficili da diluire
  • Eccessiva introduzione di sodio (sale bianco): usa le spezie
  • Eccessivo consumo di proteine animali (carni rosse egrasse e salumi): aumentano le scorie azotate
  • Seguire una dieta ricca di additivi come conservanti, coloranti: privilegia i cibi freschi
  • Uso cronico di farmaci (diuretici, antinfiammatori, antibiotici): se puoi, sostituiscili con rimedi verdi
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